Si infittisce il giallo sul decesso di Fabio De Luca, il detenuto morto al Cardarelli di Campobasso per le ferite riportate all’interno del carcere di Ponte San Leonardo. La Procura della Repubblica di Isernia, dopo aver posto i sigilli alla cella teatro del ferimento, ha disposto il sequestro anche della cella in cui dormiva il 45enne romano. Intanto cambia il capo di imputazione per i due detenuti inscritti nel registro degli indagati. Da lesioni a omicidio. Un atto dovuto da parte degli inquirenti, ma che testimonia la volontà della Procura di non tralasciare alcuna pista. Vacilla la versione ufficiale, resa nell’immediatezza del decesso in base alla quale De Luca sarebbe caduto dalla sommità di una scala a causa di un malore mentre stava recuperando una gruccia sopra un armadio. Una pista che si indebolisce dopo l’autopsia effettuata sul corpo del detenuto dal medico legale Vincenzo Vecchione il quale depositerà il responso entro sessanta giorni. I risultati dell’esame autoptico sono attesi sia dal legale della famiglia De Luca, Salvatore Galeazzo, sia dall’avvocato dei due detenuti finiti sul registro degli indagati, Nicola Bonaduce. Entrambi al momento preferiscono non commentare in attesa che Vecchione depositi la consulenza tecnica d’ufficio. Sembra però che dalle prime risultanze investigative le ferite trovate sul corpo di Fabio De Luca non sarebbero compatibili con una caduta accidentale.

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