Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Campobasso, diretti da Raffaele Iasi, hanno messo fine ad una storia che risale a otto anni fa e che si è conclusa con una nuova denuncia per violazione dei sigilli a carico di alcune persone di etnia rom, già condannate per altri reati nell’ambito della stessa vicenda che ha inizio nel 2009.
Nel mese di aprile di otto anni fa, un anziano di circa 90 anni residente a Oratino denunciò alla Polizia di Stato di aver subito un raggiro operato da alcuni rom del capoluogo: si erano appropriati di una villa con annesso terreno in agro di Oratino, senza versare il prezzo pattuito.
L’anziano raccontò che qualche tempo prima aveva venduto il bene, con atto notarile, ad una giovane coppia di Campobasso. Raggirato dagli acquirenti (che avevano tratto in inganno anche il notaio), il 90enne, affetto da grave ipoacusia che gli aveva impedito di ascoltare bene in fase di rilettura il contenuto dell’atto di compravendita, fu indotto a sottoscriverlo, non accorgendosi, purtroppo, dell’inesattezza in esso contenuta, ovvero, che il prezzo della vendita gli era già stato interamente versato. All’epoca, infatti, la legge non imponeva di specificare le modalità attraverso le quali veniva saldato l’acquisto di un bene, seppur importante come una villa con terreno.
Solo successivamente il malcapitato scoprì che i due giovani erano appartenenti ad una nota famiglia rom, che nel frattempo aveva preso possesso dell’immobile, respingendo ogni richiesta di pagamento.
Gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal sostituto Rossana Venditti, eseguirono indagini e accertamenti che consentirono di trovare le prove del raggiro. Tant’è che il giudice delle indagini preliminari, Giovanni Falcione, dispose il sequestro preventivo dell’immobile, lo sgombero degli occupanti e l’apposizione dei sigilli.
Il procedimento incardinato è andato avanti e gli autori del raggiro sono stati condannati. Condanna ovviamente impugnata nei diversi gradi di giudizio, ma divenuta definitiva e irrevocabile a maggio del 2016. E così il Tribunale di Campobasso disponeva la restituzione dell’immobile al legittimo proprietario, purtroppo nel frattempo deceduto, così come la moglie. Particolare che non deve essere sfuggito alla famiglia rom che, nonostante la decisione del Tribunale, ha violato i sigilli con la chiara intenzione di riappropriarsi del bene. Un giochetto da ragazzi, pensando che, in assenza di eredi diretti, mai nessuno avesse reclamato la proprietà della villa.
I rom, tuttavia, non avevano evidentemente fatto i conti con gli uomini della Mobile, che oltre a denunciare all’Autorità giudiziaria il nuovo fatto di rilevanza penale, hanno svolto gli accertamenti necessari per risalire agli eredi dei due anziani proprietari ormai defunti, individuando così quattro nipoti aventi titolo (di cui tre residenti Oltreoceano). Che, messi al corrente della necessità di provvedere alla restituzione del bene disposta dal Tribunale di Campobasso, hanno attivato gli adempimenti necessari per l’accettazione dell’eredità e per la dichiarazione di successione.
Seppur con i tempi lunghi richiesti dallo svolgimento del processo e dalle incombenze burocratiche, la Polizia ha portato a compimento un’importante operazione che ha consentito di affermare i principi di legalità e giustizia in favore degli eredi dell’anziano deceduto, ora tornati in possesso dell’immobile.

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