Di qualche settimana fa la delibera con la quale la giunta comunale di Larino ha dato mandato e carta bianca al sindaco-avvocato Vincenzo Notarangelo per promuovere qualsivoglia azione a tutela della salvaguardia del tribunale frentano. Una volontà ripresa dal primo cittadino anche qualche giorno fa in uno dei tanti post pubblicati su Facebook. “L’amministrazione comunale è contraria alle linee guida di riorganizzazione degli uffici giudiziari e manifesta una forte opposizione all’ipotesi di soppressione del tribunale frentano. In questi giorni ci siamo attivati per coinvolgere il territorio in questa nostra battaglia a difesa di una terra sempre più martoriata da tagli irragionevoli. I sindaci dei comuni vicini e moltissime associazioni del basso Molise sono con noi, sperando che almeno per una volta il buon senso prevalga!” Proprio sulla scorta di un rinnovato movimentismo, la mobilitazione promossa a fine agosto dall’ordine degli avvocati, enunciata nell’assemblea al quinto piano del palazzo di giustizia, trova riscontro in una nuova iniziativa, che avrà luogo crediamo nel prossimo fine settimana, dove sia il consiglio direttivo forense guidato da Antonio De Michele, caterpillar delle intraprese professionali, che lo stesso Notarangelo organizzeranno assieme una nuova assemblea, stavolta allargata a tutti i livelli istituzionali, dai sindaci del Basso Molise, agli eletti in Regione, Provincia e deputazione parlamentare, in cui chiedere di far parte e di dire la propria in un coro unico che difenda l’autonomia giudiziaria e con essa quella amministrativa e politica del Molise intero. Una battaglia di identità e di dignità. Sarà l’ennesima tappa di un percorso che però vede la nostra regione e il territorio avversato da dinamiche molto particolari, che vengono da lontano. Rimarrà solo da definire l’utilità pratica e non politica della manifestazione, anche perché dagli stessi enti locali appartenenti al circondario giudiziario larinese, poche sono state le delibere di consiglio a sostegno del mantenimento del presidio approvate nelle ultime 4 settimane.
Alla vigiliadi questa chiamata alle armi avrà detto la sua il consiglio comunale di Termoli, convocato per giovedì prossimo, ma sinceramente ci si aspettava altro e in diverse direzioni.
Non è una battaglia di classe o di casta, ma di garantire l’accesso alla giustizia.

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