Si discuterà il 24 ottobre 2017 davanti alla Consulta il ricorso sull’illegittimità costituzionale dell’aumento automatico dell’aliquota regionale Irpef in caso di disavanzo sanitario.
La questione è stata sollevata davanti alla Commissione tributaria dall’avvocato Franco Mancini e i magistrati l’hanno ritenuta fondata. Secondo il legale, le norme che prevedono l’incremento automatico contrastano con gli articoli 53, 97 e 24 della Costituzione, e quindi con i principi di capacità contributiva, imparzialità e buon andamento della Pubblica Amministrazione, nonché con il diritto di difesa. Non c’è nesso causale fra lo stato dei bilanci della sanità e la capacità contributiva dei singoli residenti in una Regione.
Il contribuente, inoltre, non ha la possibilità concreta di contrastare la legittimità e la fondatezza della pretesa, in quanto non ha alcuno strumento per verificare la fonte dell’obbligazione tributaria, ovvero l’effettività del mancato raggiungimento degli obiettivi di rientro.
Controparti di Mancini saranno l’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Campobasso e la Regione Molise, difese e rappresentate dall’Avvocatura generale dello Stato.
La controversia è importante per i contribuenti molisani ma anche per chi risiede in Calabria e Campania, che pure negli anni scorsi hanno subito l’aumento delle tasse a causa dell’extra deficit sanitario. L’eventuale riconoscimento dell’incostituzionalità delle norme comporterà il diritto al rimborso delle maggiori somme versate in attuazione delle relative prescrizioni.

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