A fine dicembre 2016 i giornalisti contrattualizzati in Molise erano 111. Sono, invece, 59 le persone che nell’arco di pochi mesi sono usciti dalle redazioni, dal mondo del lavoro quindi. Per la maggior parte cronisti: 8 in disoccupazione, 19 stanno per avere accesso al fondo di solidarietà (la vecchia cassa integrazione), 18 invece non hanno potuto accedere al Fis perché nona avevano un contratto o non avevano maturato i requisiti. A queste 45 persone si aggiungono 14 tecnici e amministrativi (solo in sei godono degli ammortizzatori). Inoltre, pure per chi ha la ‘fortuna’ di poter contare sul Fis (l’80% della retribuzione ma solo per alcuni mesi), l’indennità arriva dopo sette, otto mesi dall’ok. «Nel frattempo questi colleghi e le loro famiglie come vivono?».
I giornali si vendono sempre meno, le televisioni perdono ascoltatori, internet ha assestato un grande colpo all’informazione tradizionale. Ma l’informazione è democrazia, «come la sanità o l’acqua». E per poter raccontare bene la realtà un giornalista deve essere libero, contrattualizzato e con uno stipendio che lo faccia vivere sereno. Non condizionabile quindi.
Davanti alla sede della giunta regionale, Assostampa del Molise denuncia in una conferenza la situazione dell’editoria locale. Numeri da brivido, in pochi mesi il comparto ha perso la metà dei posti di lavoro. Situazione surreale perché dal 2015 c’è una legge in vigore per tutto il settore. «Diamo atto di questo» all’amministrazione Frattura, evidenzia il presidente del sindacato dei giornalisti Giuseppe Di Pietro. «La norma stanzia tre milioni, uno per ogni annualità. Ma non funziona, le ultime due annualità non sono state pagate. La legge ha come obiettivo di aumentare l’occupazione che invece è diminuita. Vuol dire che qualcosa non va. Siamo di fronte ad un’emergenza sociale».
La piattaforma di rivendicazione di Assostampa è la stessa da tempo: una nuova legge e comunicazione istituzionale. Numerosi gli incontri che l’associazione ha tenuto con il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno e con altri capigruppo. «Siamo d’accordo su una proposta di riforma che il presidente Cotugno ha elaborato, gli chiediamo di firmarla e depositarla, poi sentiremo gli altri capigruppo». Inoltre, al capo dell’Assise legislativa e al presidente della giunta Paolo Frattura Assostampa invierà una lettera per sollecitare lo stanziamento di risorse, a partire dai bandi europei, per la comunicazione istituzionale: è incredibile – sottolinea Di Pietro – che in Molise non esista.
In linea generale, il presidente del sindacato lamenta insieme al direttivo che «il settore è in balia di una normativa con vuoti enormi, una cosa inaccettabile». Chiede con forza un ulteriore e urgente incontro alla prefettura di Campobasso. Col presidente Frattura, dice, «non riusciamo a parlare», non c’è un assessore al Lavoro ed è difficile trovare interlocutori persino nella struttura. «Non è possibile che le istituzioni, chi viene pagato e bene per fare il suo mestiere, abbiano questo atteggiamento. Dietro i numeri di coloro che hanno perso il lavoro ci sono storie umane, figli da crescere e mutui da pagare». Il rammarico di Di Pietro è forte perché «in questa vicenda pensavamo di avere di fronte un’altra parte, invece è una controparte».

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