I segnali ci sono ma il Molise non riesce ad agganciare la ripresa. La Cisl ha celebrato ieri il primo Consiglio dopo il congresso interregionale, ai lavori il neo segretario Leo Malandra.
Nella relazione del segretario aggiunto Gianni Notaro luci e ombre. I dati sono quelli sul I trimestre 2017, dati Istat elaborati dal centro studi ‘Ciancaglini’ della Cisl Abruzzo-Molise.
Cresce un po’ il tasso di occupazione, ma resta più basso di 7 punti rispetto a quello registrato mediamente nelle altre regioni del Paese. Aumentano gli occupati, da gennaio a marzo, nei servizi, nell’edilizia ed in agricoltura. Mentre si è fermata la spinta dell’industria. A preoccupare, però, è il tasso di disoccupazione: nel I trimestre 2017 si attesta al 15,2%, superiore al dato medio dell’Italia (12,1%), decisamente superiore al tasso registrato nel 2016 (12,9%). Sono 3mila persone in più, quelle che si sono messe alla ricerca di un lavoro.
Fra le luci, l’aumento delle assunzioni (registrato dall’Inps) a tempo indeterminato e determinato. Calano i licenziamenti. Battuta d’arresto, invece, per l’export regionale che soffre dopo il recente exploit dell’anno scorso, registrando una variazione decisamente negativa (-53,4%).
«Il tessuto produttivo – tira le somme Notaro – non è ancora in grado di offrire valide alternative per la soluzione della crisi, ma manda comunque segnali incoraggianti per lo sviluppo: crescono le imprese, sia a Campobasso che a Isernia, ad un ritmo superiore alla media italiana. Particolarmente attive si rivelano le imprese femminili, che nel I trimestre 2017 salgono a 9.853 unità, valore che rappresenta il 28,11% di tutte le imprese. Un altro segnale positivo traspare anche dai dati sul numero dei fallimenti, che scendono nel primo mesi dell’anno». Trend positivo pure per le start up anche se ce ne sono poche (solo 33). «Siamo in attesa – la sintesi di Notaro – di vedere le risultanze dei primi bandi usciti e quali effetti produrranno in termini di investimenti e occupazione». E infine soddisfazione per «l’emendamento passato in Senato che permette finalmente di proseguire la cassa Integrazione per la Gam fare andare a regime l’investimento di Amadori».

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