Tra gennaio e luglio del 2018 i casi d’infortunio rilevati dall’Inail sono stati 379.206, in diminuzione dello 0,3% rispetto all’analogo periodo del 2017.
L’analisi territoriale evidenzia una sostanziale stabilità nel Nord-Ovest (-0,04%) e decrementi al Centro (-1,8%) e nelle Isole (-3,0%). Aumenti si riscontrano, invece, nel Nord-Est (+0,7%) e al Sud (+0,5%). Tra le regioni con i maggiori decrementi si segnalano la provincia autonoma di Trento (-9,0%), Abruzzo (-4,3%) e Sardegna (-3,7%); quelle con un maggior incremento, il Friuli Venezia Giulia (+4,7%), la provincia autonoma di Bolzano (+3,3%) e la Campania (+2,4%).
In Molise i casi sono in aumento: dai 1.245 del periodo gennaio – luglio 2017 ai 1.2074 registrati nello stesso range temporale del 2018. Rispetto ai soli numeri di luglio, invece, si è passati dai 150 infortuni dell’anno scorso ai 147 di quest’anno.
Sono 103 gli infortuni avvenuti in provincia di Campobasso, 44 a Isernia. In soli due casi la vittima è extracomunitaria.
Quanto alle morti sul lavoro, nei primi sette mesi del 2018 sono state 587, quattro in meno rispetto alle 591 del 2017 (-0,7%). L’analisi territoriale, in questo caso, evidenzia un incremento di 9 casi mortali nel Nord-Ovest (da 146 a 155) e una stabilità nel Nord-Est (157). Diminuzioni si riscontrano, invece, al Centro (da 112 a 110), al Sud (da 120 a 119) e nelle Isole (da 56 a 46). A livello regionale spiccano i 16 casi in più del Veneto (da 55 a 71) e i 13 in più della Calabria (da 9 a 22). Cali significativi si registrano, invece, in Puglia (da 41 a 24) e in Abruzzo (da 29 a 16), teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice.
In Molise il numero degli incidenti mortali è rimasto invariato: 7 nel 2017 (gennaio-luglio) e 7 nel 2018. Nessun incidente mortale risulta all’Inail nel mese di luglio. Un esempio di come i dati statistici non sempre combaciano con quelli di cronaca. Il 5 luglio ha perso la vita un 33enne in un campo di Ururi, stava lavorando col trattore. La Procura di Larino ha anche aperto un’inchiesta per omicidio colposto, sono indagati i titolari dell’azienda agricola. Una discrasia che potrebbe avere motivazione squisitamente burocratiche: magari la denuncia di infortunio non è arrivata in tempo utile per essere censita nel database che ha fotografato la situazione al 31 luglio.
Infine, dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nei primi sette mesi del 2018 le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono tornate ad aumentare. Al 31 luglio 2018, l’incremento si attesta al +3,5% (pari a 1.277 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017, da 36.224 a 37.501). Si tratta di una variazione più bassa rispetto a quella registrata nei primi quattro mesi dell’anno (+14,8% di gennaio, +10,3% di febbraio, +5,8% di marzo, +5,5% di aprile) e poco più alta di quella di maggio (+3,1%) e giugno (+2,5%).

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