Sarà pubblicato a giorni l’avviso per la costituzione del catalogo regionale di offerta formativa. A Palazzo Vitale ieri la conferenza per presentarne le linee essenziali. In sostanza, hanno spiegato l’assessore Di Baggio e il governatore Toma, si cambia registro.
A disposizione ci sono 4,5 milioni: finanzieranno i corsi degli enti accreditati con esclusione di alcune attività formative che «sono state molto richieste dagli enti negli anni passati ma che creano disoccupazione. Mi riferisco – ha detto Roberto Di Baggio – a quelle per estetisti, parrucchieri, pizzaioli». Sono esclusi in maniera dettagliata dalla scheda allegata alla delibera 438 del 10 settembre scorso i percorsi relativi ai settori «estetica e acconciatura, operatore socio sanitario, operatore socio sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria, addetto alla somministrazione e al commercio di alimenti e bevande». Non sono ‘vietati’: sono ‘liberi’, la Regione non li finanzierà.
L’amministrazione Toma punta su blu e green economy e, soprattutto, sulla specializzazione dei percorsi formativi, che possano ricollocare operai fuoriusciti dalle grandi aziende chiuse (Ittierre, Zuccherificio, Gam) o aiutare i giovani in un mondo del lavoro che è cambiato e richiede perciò figure professionali diverse. Tra le altre cose, nella formazione del catalogo ci sarà una corsia preferenziale a interventi che prevedano accordi di partenariato con imprese che si impegnano ad assumere parte degli allievi al termine del corso. Un percorso, ha spiegato Di Baggio, che «sarà vincolato con una franchigia che ci teniamo e che sarà liquidata solo dopo le assunzioni»
Quali le figure su cui punta la Regione? Il presidente Toma ha fatto un esempio: «Quindici anni fa la Fis cercava chimici, in Molise non ne trovò». Quindi, meno baristi ed estetiste, più operai specializzati? «L’abilità – ancora le parole di Toma – sta nell’individuare i settori che offriranno maggiore occupazione oggi e domani».Il riferimento è anche a nuove professionalità per green e blu economy.
Altri 3 milioni sono già impegnati per la formazione professionali nel campo turistico, i corsi per le guide turistiche saranno fra quelli che riceveranno il contributo della Regione. Infine, nel Patto per il Molise ci sono 5 milioni per la formazione la cui destinazione sarà finalizzata dall’esecutivo.
Formazione, ma anche appeal del territorio. Zes, area di crisi complessa e non: il Molise ha attivato o sta attivando diverse forme di agevolazione con l’obiettivo di attrarre investimenti. «Se formiamo gli ex operai e i giovani ma non diamo loro occasioni di lavoro, lo avremo fatto a beneficio di altri territori. Faccio un esempio – la conclusione di Toma – Vogliamo avviare corsi per maestri di sci, ma poi ci devono essere piste attrattive per i turisti a Campitello e Capracotta».
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