Stabilizzazione dei precari: la Regione accende i motori. Parte l’iter sancito anche dal protocollo firmato coi sindacati dalla passata amministrazione. E parte con la ricognizione di quanti sono stabilizzabili. All’esito di questo primo step, quando sarà disponibile l’elenco di coloro che hanno i requisiti per accedere alle procedure previste dalla legge Madia, l’ente di via Genova dovrà elaborare il suo fabbisogno assunzionale (quante figure può assumere in base ai parametri normativi, più che quante figure servono). Infine, potrà avviare la selezione.
L’iter, in sostanza, è lo stesso seguito dall’Asrem. Così anche i requisiti.
La giunta Toma, su proposta dell’assessore al Personale Vincenzo Niro, ha approvato mercoledì l’avviso per il personale contrattualizzato dalla Regione o dagli enti del ‘Sistema Regione’ finalizzato alla ricognizione della platea potenzialmente interessata al percorso della Madia. Può partecipare chi risulti titolare, dopo il 28 agosto 2015, di un contratto di lavoro flessibile (anche i co.co.co.) e che al 31 dicembre 2017 abbia maturato almeno tre anni di contratto, anche non continuativi, negli ultimi otto anni per la Regione o uno degli enti del Sistema Regione, che sono: Molise Acque, Esu, Iresmo, Fondazione Molise Cultura, Ept, Aast, Eres, Iacp, Arps, Molise Lavoro, Arsarp (li elenca la legge regionale 5/2016).
«Ora – spiega il governatore Donato Toma – siamo nelle condizioni di procedere alla ricognizione di quei lavoratori potenzialmente interessati alla partecipazione a eventuali procedure disciplinate dal d.lgs. 75/2017, più conosciuto come Decreto Madia, che all’articolo 20 interviene sul superamento del precariato prevedendo la facoltà per le Pubbliche amministrazioni di procedere in via transitoria e in via derogatoria rispetto alla vigente normativa in materia di assunzioni».
Si tratta di un provvedimento attesissimo. Le manifestazioni di interesse saranno, di sicuro, centinaia. Da Palazzo Vitale precisano che le disposizioni del decreto Madia non si applicano al personale che abbia prestato la propria attività negli uffici di diretta collaborazione degli organi politici delle Regioni, agli incarichi a contratto negli enti locali, ai contratti di lavoro a tempo determinato per il conferimento di incarichi dirigenziali, al personale docente e al personale Ata, ai contratti di somministrazione.

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