Estate molisana, un sempiterno fascino

 (A cura di Filippo Ungaro)

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M” come Molise: terra privilegiata di perenne splendore naturale, ove una variegata cornice orografica lambisce l’azzurro intenso del cielo, nel contesto di un panorama fascinoso e suggestivo, dovizioso di boschi canori d’uccelli all’aurora, di erbe imperlate dalla recente rugiada, di limpide sorgenti raggianti a sera per l’immagine argentina della luna, di rupi solitarie e  superbe come i maestosi  manieri, evocanti nel notturno stellare storie lontane e leggende fantastiche, che si ravvivano nei racconti degli avi per sparse contrade e nei profumati pianori, ove echeggiano il belato delle greggi ed il muggito degli armenti.

“M” come Matese: un maestoso massiccio, consacrato all’antica divinità italica Mater matuta”, luce del mattino che ridesta la melodia lenta e solenne delle cornamuse ed i canti armoniosi dei cori montanari in un contesto  magico di mistica poesia pastorale.

“M” come Mito: quello della stagione più calda dell’anno, quando è consuetudine, gradita e sentita, il “revival” di antichi borghi in festa, di sagre, fiere e mercati, di eventi musicali, di rassegne d’arte, mostre, serenate e quant’altro inneggia alla bellezza, senza pari, della natura e del Creato.

M” come le “maccle… de Godino”,  il secolare toponimo di Macchiagodena, quel paese che permette una particolare visione panoramica del “Mathesium”, unica nel Molise, tanto da essere appellato “Terrazza del Matese”, irrorata dal verde intenso dalle alte e sovrastanti “maculae” boschive, tanto care alle mitiche creature delle millenarie foreste, ove dimorava il regale Odino.

Gli eventi dell’Estate sono anche questi, ovvero quelli di una natura incontaminata, che si offre in tutto il suo splendore e  permette di sognare. E chi sogna, vive veramente, fino al punto che Macchiagodena, tanto per citare un piccolo esempio del generoso cuore del Molise, è il “Paese dove non si muore mai!”, poiché permette di sognare con simili spettacoli naturali.. Basta crederci…

Filippo Ungaro

(Estate 2016)

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Un Commento

  1. Demetrio Colacci scrive:

    Pubblicizzate, gente, pubblicizzate. Il Molise merita: eccome!

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