Striscioni e sit-in. Come prima di Ferragosto, anche dopo il giorno simbolo della pausa estiva in Molise protestano i lavoratori che rischiano il posto o vivono condizioni di precarietà.

Manifestano gli stagionali di Funivie Molise, una ventina, che hanno accumulato alcuni mesi di stipendio e, soprattutto, temono per la prossima stagione oramai alle porte. L’esposizione debitoria milionaria della Spa, partecipata della Regione, non lascia ben sperare. Al contrario. A ciò si aggiungono le promesse non mantenute, le assicurazioni sul pagamento degli arretrati che – evidentemente – non si sono ancora concretizzate. Per questo a Campitello Matese gli operai di Funivie hanno deciso di tenere, da ieri, un presidio permanente. “Nemmeno il Papa può cambiare questi politici” si legge su uno striscione preparato dai manifestanti che resteranno sul pianoro a dar voce alle loro richieste finché non ci saranno novità.

“Da maggio ci viene detto di aspettare ‘dieci giorni’ ma ancora non si vede nulla” lamentano. A luglio un presidio davanti a Palazzo Vitale (nella foto), poi, durante l’ultima seduta del Consiglio regionale, il 6 agosto, una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta insieme ai sindacati e a don Franco D’Onofrio, dal presidente dell’Assise Vincenzo Niro. La giunta ha stanziato 200mila euro, Niro anticipò che entro la fine di quella settimana la somma sarebbe stata a disposizione del tesoriere. Ad ogni modo, precisarono i sindacati, “servono molti più soldi” per risolvere la questione dello sviluppo turistico della montagna molisana.

Sembra che l’impasse ora sia dovuta all’assenza del dirigente regionale che si occupa del bilancio, motivo per cui il nuovo amministratore non avrebbe firmato i mandati di pagamento.

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