La riforma della giustizia è fra i dossier che il governo Renzi intende discutere – e approvare – nel Consiglio dei ministri del 29 agosto. Prima, il Guardasigilli Andrea Orlando, ne discuterà con il Capo dello Stato Napolitano. Le anticipazioni al Presidente della Repubblica sono state già fornite dal premier Renzi nella cena prima di Ferragosto.
Dodici i punti del disegno di legge delega, fra cui l’introduzione della responsabilità civile dei magistrati sul modello europeo. A far discutere, in periferia, però è di nuovo la revisione della geografia giudiziaria. L’intervento riguarderà Corti d’Appello e ancora i Tribunali. Sul sito del ministero della Giustizia il punto 11 della riforma è sintetizzato, come gli altri, anche con una scheda tecnica che propone “di procedere alla revisione della distribuzione sul territorio delle Corti di Appello anche mediante la loro riduzione ed accorpamento nonché attraverso l’attribuzione di circondari di Tribunali appartenenti a distretti contigui, secondo rigorosi criteri inerenti all’estensione del territorio, al numero degli abitanti, ai carichi di lavoro e all’indice delle sopravvenienze”. Numeri, dunque, che anche questa volta sembrano ‘condannare’ il Molise. È già allarme, infatti, per il rischio soppressione della Corte d’Appello di Campobasso, ma anche per gli uffici omologhi di Abruzzo, Umbria e Basilicata che sembrerebbero destinati all’accorpamento con le Marche. Si tratta al momento di indiscrezioni, sulle quali però la classe forense si è già mossa. A Termoli, ad esempio, si è già svolto un incontro informale fra i presidenti degli Ordini degli avvocati di Campobasso, Rivellino, e Larino, De Michele, con la deputata Venittelli e l’assessore regionale Facciolla (entrambi avvocati oltre che rappresentanti istituzionali).
Al momento in Italia ci sono 26 distretti di Corte di Appello, alcuni coincidenti con il territorio di una regione e altri con una parte. Solo la Valle d’Aosta dipende dal distretto di Torino. E sembra proprio questo lo schema che Orlando ha intenzione di estendere a tutta Italia. Gli uffici di secondo grado dovranno diventare 20.

L’obiettivo è il contenimento della spesa ma anche quello di completare la razionalizzazione avviata con i decreti legislativi del 2012. “Occorrerà naturalmente tenere conto della specificità territoriale del bacino di utenza, ivi inclusa la specifica e aggiornata situazione infrastrutturale, dell’effettivo tasso d’impatto della criminalità organizzata – si legge sempre nella scheda tecnica della riforma Orlando -, nonché della necessità di razionalizzare progressivamente il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane”.

2 Commenti

  1. Maria Luisa Amato scrive:

    Qui non si tratta di essere pro o contro Renzi perché, se uno vuole avere un’onestà intellettuale, di cose, seppur non con un processo lineare, il suo Governo ne ha fatte sino ad ora e, se confrontate con l’emerito nulla dei governi precedenti, bisogna accontentarsi e avere l’onestà di riconoscerlo.
    Detto questo, il problema è ben altro: il Molise non gode di stima e reputazione presso il Governo centrale per ricevere un trattamento del genere? Non ha sufficiente livello di criminalità per avere diritto ad una Corte d’Appello? Partiamo da questo per cercare una soluzione ragionevole per la nostra regione, che mandi finalmente a casa il concetto di tagli indiscriminati.

  2. cosmo di iorio scrive:

    Renzi se metterà mani alla revisione della geografia giudiziaria come pare di leggere al punto 11 della riforma, alle prossime elezioni farà la fine dellI.V.D. si cuocerà nel suo stesso piatto.

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