I soldi per pagare il risarcimento dei danni ai familiari delle vittime della Jovine (27 bambini e la loro maestra), scuola crollata a San Giuliano di Puglia il 31 ottobre del 2002 dopo una scossa di terremoto, saranno anticipati al Comune di San Giuliano dalla Regione Molise (8 milioni sono già stati elargiti, altri 4 dovrebbero arrivare a breve), lo stesso Comune si è impegnato a restituire la somma, 12 milioni di euro, con 35 rate in scadenza ogni 12 mesi, che partiranno dal prossimo anno per finire nel 2050. Gli importi delle rate saranno crescenti: si parte con 15mila euro nel 2015 per finire con 550mila euro nel 2050.

La questione si trascina da anni, da quando la Cassazione ha condannato al risarcimento (appunto 12 milioni di euro) cinque persone tra ex amministratori e tecnici e con loro lo stesso Comune di San Giuliano in qualità di responsabile civile. L’accordo è ora sancito da una delibera della giunta regionale che approva il piano di restituzione deciso dal Consiglio comunale di San Giuliano lo scorso mese. La Regione utilizza le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 (assegnazione decisa dal Cipe nel 2011 per gestire la fase del post terremoto).

“La vicenda ovviamente non si chiude con questo piano – spiega il sindaco di San Giuliano, Luigi Barbieri – perché è ovvio che noi potremo pagare le prime rate, quelle più basse, ma poi non saremo in grado di far fronte alle cifre più elevate. Questa intesa era necessaria per non perdere i finanziamenti. Ora serve una soluzione. Non a caso tutti i governi ci hanno sempre garantito che sarebbe arrivato un contributo definitivo e non un prestito, quindi noi faremo ogni azione per risolvere una questione che da soli non possiamo fronteggiare”. Intanto nei prossimi giorni, probabilmente prima del 31 ottobre, anniversario del sisma, dovrebbe arrivare la firma dell’accordo tra Regione e Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione del ministero dello Sviluppo Economico che consentirà di elargire ai familiari delle vittime gli altri 4 milioni che ancora non sono stati corrisposti (8 sono già stati corrisposti nello scorso mese di gennaio).

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