Il bastone e la carota. Al Mise, in via Molise, l’apertura sull’area di crisi che significherebbe scommettere concretamente sul rilancio della regione. Nelle stesse ore a Palazzo Chigi lo stop all’assestamento del bilancio 2014, il primo dell’amministrazione Frattura che della regolarità dei conti ha fatto il suo vanto.

Uno smacco per il presidente della Regione l’impugnativa del documento da parte del governo guidato dall’amico Renzi. Una beffa a leggere i motivi della decisione e il commento di Frattura.

“Prendiamo atto che le ragioni tempestivamente fornite a fronte dei rilievi formulati dalla Ragioneria dello Stato sull’assestamento di bilancio 2014 non hanno convinto il Governo che ha deciso di impugnare la nostra legge regionale 25/2014.

Le eccezioni avanzate fanno riferimento all’articolo 6, che, così come fissato dalle nuove regole di contabilità pubblica, prevede un rientro necessariamente spalmato negli anni del disavanzo finanziario accertato al 2013, disavanzo superiore a 60 milioni di euro e parificato anche dalla Corte dei conti nel mese di dicembre scorso. Per inciso, si tratta di un debito scaturito dalle operazioni di riaccertamento che abbiamo dovuto porre in essere a seguito delle bocciature dei bilanci 2011 e 2012 per via dell’eliminazione dei residui attivi indicati in quegli stessi bilanci ma non certificati.

Siamo ben consapevoli di quanto la Costituzione indichi in materia di coordinamento della finanza pubblica, ma per il Molise rientrare immediatamente di 60 milioni di euro, tra l’altro già dal mese di dicembre 2014, sarebbe un’operazione impossibile, pena paralizzare risorse, attività e interventi destinati allo sviluppo e alla crescita del nostro territorio. La nostra posizione rimane ferma. In sede di confronto sapremo far valere le nostre ragioni, l’impegno va in questa direzione”.

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