Iscritta all’ordine del giorno del Consiglio regionale. Ma langue lì, nelle retrovie. “Fra il 38esimo e il 44esimo posto”. Una presa in giro, secondo gli Indignati. La casta ha assolto l’obbligo statutario di mettere in agenda la proposta di legge di iniziativa popolare sul taglio alle indennità. E tanto basta. Perché di esaminarla, per ora, non c’è stato verso.
Presenti da parecchie sedute in maniera silenziosa, i ‘cittadini indignati del Molise’ ieri hanno organizzato un presidio visibile di protesta. Una bandiera all’ingresso di Palazzo Moffa e una locandina: 6.000 molisani onesti chiedono da 433 giorni una risposta alla loro proposta, riduzione del 50% dello stipendio dei consiglieri e la cancellazione dei privilegi carpiti. Questo il testo della rivendicazione. A spiegarla meglio nel dettaglio alcuni esponenti del comitato. Per Pasquale Bottinelli il Consiglio regionale sta consumando “un’offesa a seimila elettori molisani che hanno presentato una proposta di legge popolare. Ci stanno prendendo in giro: il testo è all’ordine del giorno ma fra il 38esimo e il 44 esimo posto. Noi vogliamo che si discuta, se hanno il ‘coraggio’ di discuterla”. Nel frattempo, ha rimarcato coi cronisti, il Molise “sta vivendo una situazione drammatica. Gam, Ittierre, Zuccherificio, la sanità. Abbiamo anche ribadito, proprio per rispetto alla grave condizione che sta interessando il tessuto socio-economico regionale, che bisogna rimettere mano ai vitalizi degli ex consiglieri. È anacronistico non discutere di queste cose”. Al cittadino “ogni mese i consiglieri regionali costano 291mila euro lordi, più i vitalizi: una bella somma annuale che si aggira sui 5-6 milioni di euro. E poi ci troviamo a sentire che il Cardarelli deve farsi prestare le siringhe…”.
Loro resteranno sul fronte, hanno assicurato gli Indignati. Il testo, per cui hanno raccolto seimila sottoscrizioni, è nato nel periodo in cui anche Renzi – diventato premier – aveva annunciato una rivoluzione per le tasche delle caste regionali: ai consiglieri lo stipendio del sindaco capoluogo di regione. La previsione è nel ddl Boschi approdato alla Camera dopo il primo sì del Senato. È un disegno di legge costituzionale, ha tempi lunghi. Con la proposta popolare il Molise avrebbe l’occasione di mostrarsi virtuoso prima e meglio degli altri.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.