Se non rissa verbale, perché i toni non meritano questo appellativo, a sinistra si sta consumando quantomeno una sfida. Da un lato sindacati e comitati, come quello che riunisce i precari della Protezione civile, aderisce alla Fp Cgil ed è coordinato dal responsabile regionale dei Giovani Dem Davide Vitiello, che chiedono la ricontrattualizzazione in settori della Pa di un ingente numero di unità. Dall’altro, in questo caso, l’area del Pd SinistraDem (qualche  giorno fa gli stessi contenuti si ritrovavano in una nota del segretario della federazione di Campobasso Pietro Maio, pure lui cuperliano).

Cosa dice, allora, Nicola Palombo che coordina SinistraDem in Molise e fa parte anche della direzione nazionale? “Pensare che la disoccupazione regionale si possa sconfiggere facendo assumere tutti alla Regione o in aziende decotte che producono milioni di euro di debito scaricati sul bilancio regionale è un errore madornale, culturale e di stampo clientelare. Al territorio serve intrapresa, autoimpiego, competitività e sostegno alle imprese innovative, non ricette borboniche di carattere assistenziale. Quelle sollecitazioni fanno sprofondare il Molise nella palude e non aiutano nessuno, nemmeno coloro che chiedono di essere assunti nella pubblica amministrazione in un periodo in cui non si sa nemmeno che fine fa il 50% dei 400 dipendenti delle Province di Campobasso e Isernia. Ma di che parliamo?”. Pure senza ‘nomi e cognomi’ la sua presa di posizione è chiara.

Vicino all’assessore al Lavoro Petraroia, Palombo analizza gli ultimi atti in tema di ammortizzatori. La stipula dell’accordo per la proroga della Cigs per i 247 dipendenti della Ittierre che “aiuterà quei lavoratori a superare la congiuntura in condizioni meno critiche”, l’approvazione della cassa integrazione per 277 addetti della Gam e per i 45 operai della ditta Falcione. “Questa azione difensiva permette a migliaia di persone di accedere ad una tutela reddituale in assenza di lavoro, rappresenta una prima risposta ma merita di essere implementata da politiche attive del lavoro connesse con il sostegno all’autoimpiego e agli incentivi allo sviluppo o allo sblocco delle opere pubbliche. Bene le 710 borse lavoro per le fasce svantaggiate partite in queste settimane e bene i 166 giovani che per 12 mesi presteranno il Servizio civile con Garanzia Giovani a cui si aggiungeranno dal 16 aprile altri 111 del Servizio civile nazionale, ma anche qui si tratta di strumenti tampone di carattere transitorio che vanno ricondotti ad interventi strutturali di stabilità occupazionale a medio – lungo termine. Il Molise – conclude Palombo – è chiamato ad accelerare gli investimenti dei fondi strutturali europei e le riforme che possono liberare risorse per promuovere lo sviluppo anziché tenerle bloccate in una miriade di enti e società partecipate poco efficienti e non sempre efficaci. Ciò che non serve al Molise è il persistere di interventi assistenziali con assunzioni di personale a carico della pubblica amministrazione pagati dalle tasse dei contribuenti”.

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