Superficialità. Con questa etichetta Giovanni Muccio, presidente del Movimento Regionale del Guerriero Sannita, definisce la modalità con cui il consiglio regionale si è occupato della proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da circa 6mila molisani che chiedevano il dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali.

“È mancato – spiega – il dovuto rispetto per un istituto previsto dal nostro ordinamento e definito, insieme al referendum e alla petizione, istituto di democrazia diretta, vera sovranità popolare. Una proposta di legge di iniziativa popolare, la prima presentata nel Molise dalla sua costituzione, licenziata e bocciata dal ‘Molise di tutti’, come un qualsiasi ordine del giorno, in breve tempo e in tarda serata, in assenza dei cittadini. Una proposta che avrebbe dovuto avere più considerazione e deferenza, magari con la previsione, a parere di questo Movimento di una seduta monotematica  sull’argomento con la illustrazione del testo da parte del relatore scelto da uno dei proponenti della proposta di legge”.

“Dal punto di vista politico – aggiunge Muccio – il Movimento regionale del Guerriero Sannita, firmatario del programma  elettorale del centrosinistra, ‘denuncia’ l’incoerenza politica del centrosinistra ed in particolare del Presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura e di Cristiano di Pietro, che del dimezzamento delle indennità ai consiglieri regionali, punto saliente del programma elettorale,  hanno fatto una crociata durante la loro campagna elettorale, impegnandosi con i cittadini elettori a dimezzare le indennità dei consiglieri regionali non appena il centrosinistra sarebbe andato al governo. Una bugia ben detta che denota la poca considerazione che si ha nei confronti del popolo sovrano. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita, che, nel suo piccolo, pure si era impegnato con il popolo, sottoscrivendo il programma elettorale del Centrosinistra, si dissocia dal trattamento riservato alla proposta di legge di iniziativa popolare”.

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