“La Regione Molise è chiamata in causa come parte offesa, valuteremo la costituzione di parte civile”. Lo annuncia in conferenza stampa il governatore Paolo Frattura parlando dell’inchiesta sul cosiddetto ‘Sistema Iorio’, durante una conferenza stampa a Palazzo Moffa.

Il presidente affronta la questione replicando al suo predecessore Michele Iorio che ieri ha contestato, con una nota stampa, la legge di sostegno all’editoria locale appena varata. “La lezione – contrattacca Frattura -, ci arriva da chi ha usato metodi assolutamente discrezionali in passato nella distribuzione di risorse pubbliche a beneficio di alcune testate, così è scritto dalla procura. Evidenzio questo nel pieno rispetto della presunzione di innocenza”. Poi legge alcuni passaggi dell’inchiesta, puntando il dito contro l’ex governatore: “Lui ci accusa di esserci macchiati di una colpa gravissima con la legge sull’editoria. Quale sarebbe? Legiferare gli aiuti all’editoria nell’interesse soprattutto dei lavoratori dando regole certe e norme uguali per tutti. Se per Iorio la democrazia si fonda sull’agevolazione di alcuni, allora siamo fieri di aver un concetto di democrazia antitetico al suo. Personalmente, in qualità di governatore, non ho mai scritto lettere per sollecitare corsie preferenziali di pagamento a talune testate, in barba all’ordine cronologico”. Sempre riferendosi alla nuova legge e alle accuse di esclusione mirata di una sola emittente, Telemolise, Frattura controbatte: “La nostra norma esclude il cumulo di contributi, con un emendamento rendiamo compatibile, nel rispetto della partecipazione alle spese delle varie emittenti, il contributo erogato da più enti”.

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