Remo Di Giandomenico commissario dell’Azienda di soggiorno e turismo di Termoli. È stato designato dalla giunta di Paolo Frattura il 9 novembre. La nomina effettiva è demandata ad un decreto del governatore che sarà poi comunicato al Consiglio regionale del Molise per la ratifica.

Ex sindaco della città adriatica e parlamentare dell’Udc, per il prof Remo Di Giandomenico non c’è bisogno di grandi presentazioni. È uno dei ‘nomi’ della politica molisana. Alle amministrative del 2014 si candidò sindaco con cinque liste a sostegno, tra cui i Popolari per Termoli, e prese oltre il 18%. Dietro Marinucci, staccato da Marone e Sbrocca che poi se la giocarono al ballottaggio. Ma con la sua coalizione superò i 5 Stelle. Alle regionali del 2011 e poi del 2013 non scese in campo direttamente né formò liste. Ma è noto a Termoli il suo sostegno all’attuale governatore Frattura. Non per questo è diventato di centrosinistra. Chi lo conosce e ha modo di scambiare con lui opinioni e commenti, lo ascolta ribadire la sua posizione moderata, di centrodestra.

Nel 2006 l’inchiesta della procura di Larino sulla corruzione nella sanità bassomolisana lo travolse. Di Giandomenico era deputato allora. E il ciclone giudiziario ebbe effetti determinanti sulla sua carriera arrestandola bruscamente. Ad aprile scorso da Bari, dove il maxi fascicolo è finito, la notizia del proscioglimento per decine di imputati: solo 10 i rinvii a giudizio. Di Giandomenico è tra i tanti prosciolti: prescrizione per alcuni capi di imputazione, insussistenza per altri come spiegò il suo avvocato Campopiano il giorno della decisione del gup. “Tanto tempo affinché venisse fatta giustizia. Chi mi restituirà il tempo perduto?”, il commento di Di Giandomenico a Primo Piano Molise.

Ora è commissario di un ente che sulla costa potrebbe avere un ruolo determinante, pur in un quadro di riforma in atto che stenta ad arrivare ad una qualche conclusione. L’Azienda di soggiorno era senza vertice dal 6 ottobre. Necessaria e urgente, dunque, per la giunta regionale la garanzia della continuità amministrativa dell’ente. Il riordino è ancora in corso, nel frattempo in piazza Bega arriva Remo Di Giandomenico. Per 90 giorni dalla data del decreto (per ora) e a costo zero (“al commissario in parola non saranno corrisposti compensi atteso che l’incarico è a titolo gratuito”). Così ‘zio Remo’, come in segno di rispetto in tanti lo chiamano a Termoli, si riaffaccia sulla scena regionale. Con un piccolo ruolo, certo. Ma è pur sempre un pezzo da novanta del centrodestra che fu. Nominato da Frattura in pieno giro di boa da metà mandato.

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