Quattro ore per decidere come dividersi i 111 miliardi di euro (in concreto si tratta di 108,4 miliardi, le altre sono risorse vincolate) che serviranno per gestire e finanziare il servizio sanitario per tutto il 2016.

È la prima volta che sul riparto del fondo i governatori raggiungono l’intesa all’inizio dell’anno. L’obiettivo è incassare al più presto le risorse e programmare meglio la spesa sanitaria. Alcune Regioni tuttavia, la Campania in testa, chiedono da tempo una revisione dei criteri di riparto, fondati, fino ad ora, fondamentalmente sull’indice di anzianità della popolazione e sui parametri forniti dalle cosiddette Regioni benchmark (Umbria, Marche e Veneto). Sostengono che bisognerebbe considerare altri e più innovativi criteri: dall’inquinamento dei territori, che comporta malattie e quindi spese a carico del Ssn agli indicatori socio-sanitari. Nei fatti, l’approvazione in tempo record del riparto e all’unanimità fa dire al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini che “è un risultato storico. È anche il segnale che si può fare programmazione con la certezza delle risorse. Le Regioni dimostrano al Paese che sono un elemento importante nel sistema istituzionale”. La Conferenza – che il prossimo 25 febbraio nominerà il nuovo coordinatore della Commissione Salute – ha pure dato mandato alla Commissione di lavorare su una possibile revisione dei criteri del riparto sanitario e ponendo all’ordine del giorno il tema della mobilità sanitaria, “su cui vi sono squilibri”, come ha ammesso Bonaccini.

Al Molise il riparto assegna 572.515.029 euro. Un dato “soddisfacente” per il presidente Paolo Frattura che segnala un incremento dello 0,78%. “A questo – prosegue – si aggiungono i 25 milioni che le Regioni mettono a disposizione per il 2016 per accompagnare il nostro piano di rientro dal debito sanitario”.

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