Giuseppe Caterina ha partecipato al tavolo politico del centrosinistra in nome e per conto di Rialzati Molise.

“Stavo nell’Idv – ha spiegato l’ex sindaco di Isernia -. Poi ci sono state alcune vicissitudini ed ho deciso di abbandonare. Non ho più voluto alcuna tessera di partito ma ultimamente ho aderito con convinzione a Rialzati Molise perché credo che in questa fase politica il movimento rappresenti nella provincia di Isernia una alta espressione di elaborazione culturale e lavorativa. Mi riferisco soprattutto alla sanità. Va detto senza infingimenti: sono stati raggiunti risultati eccellenti da parte del Neuromed; questo è un merito che va ascritto a chi dirige il centro di Pozzilli e credo che Rialzati Molise rappresenti in questo momento una delle positività politiche del nostro territorio per chi vuole impegnarsi concretamente, al di là della partenze politiche, per soddisfare i bisogni di questo territorio e della città di Isernia in particolare. Sono prossime le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Credo che Rialzati Molise rappresenti una opportunità di straordinaria importanza per questa città. Ed è per questo che ho aderito a Rialzati Molise. Non mi interessano le polemiche che eventualmente si solleveranno per questo mio intervento. Voglio solo che a Isernia si realizzino obiettivi concreti e Aldo Patriciello può essere utile a questa città nelle sue funzioni di europarlamentare”.

Come si risolve il conflitto tra Forza Italia e Rialzati Molise?

“Semplice: ricordo di aver partecipato anche al movimento di Renzi, Big Bang, che era trasversale e non emanazione di un solo partito. Lo stesso principio può essere applicato a Rialzati Molise: un movimento che non si ispira a Forza Italia ma a tutti quei cittadini che vogliono dare un contributo a Isernia, una città che ha perso terreno negli ultimi anni. Una città morta, da far rivivere partendo da presupposti diversi e non più su antiche logiche fondate sul terziario pubblico che è ormai defunto. Siamo retrocessi drammaticamente in questo settore. C’è la necessità di ridisegnare una nuova città. Per questo motivo mi impegno con Rialzati Molise perché è un movimento che sarà riferimento per questa realtà territoriale”.

Rialzati Molise potrebbe presentare Caterina alle primarie?

“Lo escludo. Ho già fatto il sindaco per questa città ed alcune esperienze nella vita vanno fatte una sola volta. C’è un momento in cui capisci che è opportuno fare un passo indietro senza stare necessariamente in disparte. Darò il mio contributo personale alla causa del centrosinistra. Quando ero sindaco la mia amministrazione aveva ancora molte cose da portare avanti e le vorrei riprendere con le persone giuste, che reputo all’altezza della situazione. Ci sono persone in grado di impegnarsi per la città: da amministratore portai avanti l’idea di un parco urbano per il paleolitico perché secondo me il paleosuolo poteva essere il futuro di Isernia. Per realizzare questo progetto è necessario avvicinare Isernia all’Europa e Aldo Patriciello potrebbe essere l’uomo giusto al posto giusto. Turismo e cultura sono due pilastri su cui fondare la rinascita di questa città”.

Qual è il suo punto di vista sulla contrapposizione tra sanità pubblica e sanità privata?

“Negli anni ’90 dalla programmazione sulla sanità vennero fuori sette ospedali pubblici oltre alla Cattolica ed al Neuromed. Questa programmazione andava aggiornata vent’anni fa. Non è stato fatto e si sono create sovrastrutture inutili che ora vanno riorganizzate. Non possiamo permetterci sette ospedali pubblici. Le eccellenze, siano essere pubbliche o private, non vanno annientate ma messe nelle condizioni di lavorare al meglio. Esistono soggetti privati accreditati nella sanità pubblica. È una competizione che deve andare avanti puntando ad una reale integrazione affinché sia garantita efficacia e tempestività all’utenza. Non possiamo attendere mesi per una risonanza magnetica. Questi sono i problemi che affrontano i cittadini e che si risolvono non con una guerra tra pubblico e privato ma con la loro integrazione”. Red.Pol.Is.

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