La riforma Boschi riduce i poteri delle Regioni, riporta in capo allo Stato molte competenze sottraendole alla gestione delle giunte guidate dai governatori. Tra queste la promozione turistica del territorio. Perché se sei Firenze riesci a farla da te sulla scena internazionale, se sei il Molise no.

Un concetto banale, nei fatti è quello che accade. Ma se ad esprimerlo è Matteo Renzi, primo ministro ed ex sindaco di Firenze nella città che ha amministrato e aprendo la campagna per il Sì al referendum sulla riforma Boschi, nella più piccola regione d’Italia – sui social – scoppia la rivolta. Al Teatro Niccolini lunedì il premier ha avviato la campagna per la consultazione d’autunno. Il regionalismo, questo il suo punto di vista, declinato con la prima riforma del Titolo V della Costituzione si è trasformato in un frazionamento esasperato dei fondi a disposizione, in special modo quelli europei che poi spesso finora sono tornati indietro perché non spesi. “Facciamo un altro esempio – ha detto Renzi nel punto incriminato del suo discorso – la promozione del turismo nel mondo. Se te sei la Toscana puoi anche andare in Cina e dire: vieni in Toscana. Se sei Firenze, lo puoi fare. Voglio proprio allargarmi oggi, persino se tu sei Pisa e Siena – a Pisa c’hanno la torre storta quindi ce l’hanno presente – ma, dico la più piccola, se sei il Molise non fai campagna turistica all’estero. Se sei una piccola regione non fai campagna all’estero, la devi fare come Italia”. Per questo, ha sostenuto, la riforma prevede che “la promozione turistica all’estero torna allo Stato centrale anziché rimanere alle Regioni”.

I molisani, soprattutto quelli impegnati in politica e avversari del Pd, non l’hanno presa bene. “Certo che se queste sono le argomentazioni per convincere a votare ‘Sì’ al referendum costituzionale #iovotono tutta la vita: per rispetto della Costituzione e per la dignità della mia regione!”, così su Facebook il portavoce dei 5 Stelle Antonio Federico. Commenti al post avvelenati, dello stesso tenore di quelli riservati alla Moric. Solo, politicamente informati. Dunque orientati a sostenere ancora di più le ragioni del ‘No’ e a “mandarlo a casa”. Qua e là, qualcuno che invita Renzi a venire in Molise e ricredersi sulle sue bellezze. Anche Patrizia Manzo, consigliera regionale M5S, pubblica l’estratto del video del presidente del Consiglio sulla sua bacheca Fb e lo introduce così: “Ecco come sviliscono il dibattito sulla riforma della Costituzione e ascoltate bene cosa pensa Renzi del Molise. Evidentemente non sa che le migliori riviste di turismo internazionali parlano dei nostri alberghi diffusi…quella forma di ospitalità nata dal basso che lo stesso centrosinistra in Molise provò ad umiliare con una proposta vergognosa e che noi riuscimmo a fermare! Evidentemente ignora tantissime cose, sul turismo, sul Molise e non solo!”.

“Come Regione – dice invece il governatore Paolo Frattura – abbiamo scelto di non essere presenti alla Bit. La spesa per rendere competitiva la nostra presenza mai avrebbe avuto la ricaduta che ci saremmo aspettati. Expo, invece, voluta dal sistema Paese e che ha dato protagonismo a tutte le Regioni, ha avuto un senso”. Da solo, il protagonismo del Molise – per i fondi che potrebbe investire – sarebbe perdente rispetto a Campania, Toscana, Lazio. Sarebbe come “presentarsi da accattoni” in sistemi competitivi. La riforma centralizza la promozione turistica? Se il modello è quello di Expo, Frattura promuove Renzi.

 

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