“Sono vittima di una persecuzione giudiziaria. In questi ultimi anni sono stato sicuramente l’uomo più intercettato d’Italia. Le mie telefonate sono state ascoltate per oltre un anno, tutti i giorni; nel 2012 per alcuni mesi, in piena campagna elettorale, ho avuto persino una telecamera nella mia stanza e le cimici. C’è un fascicolo di 46mila pagine su di me. In questi anni sono venuto fuori da una ventina di inchieste, sempre assolto o archiviato”.

Così l’ex governatore Michele Iorio, nel corso di una conferenza stampa a Campobasso. L’esponente del centrodestra ha convocato “con urgenza” i giornalisti per difendersi dalle accuse che la procura di Campobasso gli contesta con la richiesta di rinvio a giudizio relativa ai reati di falso ideologico e materiale in atti pubblici (la vicenda è legata al rispetto del Patto di stabilità negli anni 2010 e 2011), ma ha fatto poi riferimento anche agli altri casi giudiziari che lo hanno coinvolto o lo coinvolgono tuttora come la maxi-inchiesta sul cosiddetto ‘Sistema Iorio”. Senza mezzi termini l’ex governatore ha parlato di “giustizia ad orologeria della Procura di Campobasso”, lamentando il fatto di non aver “ricevuto nessun atto ufficiale” in merito alla vicenda divenuta di dominio pubblico in queste ore mentre “la richiesta di rinvio a giudizio è arrivata alla Giunta regionale da circa 10 giorni”. Ipotizza anche una fuga di notizie “a pochi giorni dalle elezioni” proveniente proprio da via Genova, dove ci sarebbe “una fata turchina. Da quando sono in Regione, dal 1990, prima come assessore e poi come presidente – ha ricostruito -, il mio patrimonio è facilmente verificabile, ho una casa al mare acquistata contraendo un mutuo, non ho conti all’estero intestati a me, a miei familiari o a miei prestanome, non ho società, né partecipazioni societarie di nessun genere, nessuno mi ha mai accusato di aver preso soldi, tangenti”. Quindi Iorio ha respinto le accuse che la procura gli contesta relativamente al rispetto del Patto di stabilità: “Una accusa – ha affermato – che, come tante altre, si dimostrerà assolutamente infondata nel momento in cui avrò la possibilità di chiarire davanti ad un giudice terzo come stanno realmente le cose”.

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