Promulgato due anni fa, il nuovo Statuto della Regione Molise non ha ancora un corrispondente regolamento, aggiornato dunque, per l’Assemblea legislativa.

Ieri in Prima commissione una disamina preliminare della proposta presentata da Vincenzo Niro quando era ancora presidente del Consiglio.

I lavori sul testo non sono stati direttamente aggiornati, bisognerà calendarizzarli. È un provvedimento che non si può liquidare in una o due sedute. Ha taglio e sapore ‘costituzionale’. Ma nella riunione di ieri Niro ha rilevato la necessità di accelerare. Licenziare il testo entro giugno per fare in modo che il passaggio definitivo in Aula avvenga prima della pausa estiva: questo l’obiettivo dichiarato.

Tra gli elementi caratterizzanti della bozza di regolamento ci sono maggiori garanzie e tutele per i gruppi di opposizione. Ma anche uno snellimento del procedimento legislativo con la possibilità che le commissioni permanenti decidano in sede deliberante (o redigente), approvando cioè direttamente le proposte (in materie o casi autorizzati dall’Aula). Le commissioni, invece, da quattro scendono a tre con una redistribuzione delle competenze. Ancora, il regolamento disciplina il funzionamento del comitato per la legislazione. “Bisogna accelerare, siamo nella seconda parte del mandato ed il nuovo Statuto è stato promulgato ad aprile del 2014. Stiamo lavorando ancora col vecchio regolamento, in maniera disallineata con le norme fondamentali della Regione”, commenta Niro sul punto.

In tempi di riforma, snellimento della macchina amministrativa e dei meccanismi normativi, anche Palazzo D’Aimmo è chiamato a dare il suo contributo. Ma nemmeno il cammino dello Statuto che ha sostituito il primo, del 1971, è stato rapido né è filato tutto liscio. I lavori ‘preparatori’ sono durati 11 anni (dal 2000 quando si insediò la prima commissione di ‘autoriforma’ al 2011 quando fu approvato in seconda lettura). Il testo del 2011, con cui veniva istituito il sottosegretario e i consiglieri passavano da 30 a 32, fu modificato nel 2012. I consiglieri oggi sono 21, senza sottosegretario.

Oltre al regolamento, poi, il Consiglio di via IV Novembre deve ancora varare la nuova legge elettorale (il Molise vota tuttora con il cosiddetto ‘Tatarellum’ dal nome del parlamentare di An che lo propose). Alle ragioni di opportunità note, ma che hanno sempre ceduto il passo in questi anni, si aggiunge la prescrizione contenuta in una legge dello Stato: nelle Assemblee regionali almeno il 40% degli eletti dovrà essere di sesso femminile.

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