“La situazione è difficile e lo resterà per un paio di anni ma non vedo una catastrofe”. Invita a non “allarmarsi più del dovuto”, il presidente di Confindustria Molise Mauro Natale.  Anche se, precisa, le evoluzioni della Brexit non sono preventivabili oggi, vanno osservate.

Nessuno pensava che veramente il Regno Unito, tra i fondatori con Churchill, sarebbe uscito dall’Unione europea dopo 43 anni. “Già da tempo c’erano segnali antieuropeisti dovuti ad una serie di fattori. Fondamentalmente si è fatta prima l’euro e poi si è pensato a fare l’Europa, che però è disunita. Inoltre, il vulnus si era già creato con la decisione di fare il referendum – riflette Natale – perché questo dà spazio ai mal di pancia diffusi. L’Europa deve iniziare a fare dei passi che non ha mai fatto perché Bruxelles qualche colpa ce l’ha”.

Dal punto di vista che riguarda più direttamente il sistema produttivo, anche l’Italia e quindi il Molise avrà contraccolpi sulla crescita, “proprio ora che c’erano segnali incoraggianti”. E poi, aggiunge il capo degli industriali, “bisognerà seguire cosa accade sui mercati che determinano i fattori economici: gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone”. Dal punto di vista politico, invece, mette in fila le elezioni in Spagna, il referendum sulla riforma costituzionale a ottobre, le elezioni negli Usa a novembre. “Uno scenario difficile da interpretare. Soprattutto, ora bisogna capire anche cosa vale la Gran Bretagna per la nostra economia e come si muoverà sia il Regno Unito nel riposizionarsi sia l’Europa. Serve che l’Europa – conclude Natale – sia molto più forte”.

 

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