Contrastare il piano sanitario e studiare forme di lotta per manifestare il dissenso verso le scelte in fatto di sanità. E’ l’iniziativa messa in atto dai lavoratori del Cardarelli, che ieri mattina si sono ritrovati in assemblea all’ingresso della struttura di Tappino. E mentre questi si organizzavano, i politici raccoglievano le firme: più di 1200 in pochissimo tempo, che la dicono lunga su quanto dipendenti e utenti siano d’accordo sullo smembramento del Cardarelli. 

“Quello messo in atto dai vertici è un disegno – spiega l’ex senatore Massa – preciso e che va in un’altra direzione rispetto agli interessi degli utenti e a quelli dei lavoratori. Basti ripensare alla rottamazione di alcuni primari per capire le vere intenzioni di chi gestisce il settore. E se si fa riferimento ad un problema sismico – continua l’ex senatore – si dovrebbero smantellare buona parte degli edifici della città che non rispettano le norme previste in materia. La gente ha aderito alla nostra petizioneperché è stanca e arrabbiata e perché non vuole assistere all’ennesimo depotenziamento di una delle strutture che sul territorio ancora funziona”.

Intanto il gruppo del Pd al Comune continuerà la petizione e, mentre si organizza la prossima assembea fissata per lunedì 19 marzo, gli adetti ai lavori e le forze politiche non escludono un ricorso al Tar per salvare la sanità pubblica.

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