Nel Molise delle polemiche, spesso giustificate, l’ultima riguarda la realizzazione da parte della Regione della Festa dell’Emigrante. Un evento a cui il Consiglio di via IV Novembre ha destinato 50mila euro. Erano 60mila, poi una delibera dell’Ufficio di presidenza di via IV Novembre – la 81 del 21 novembre 2016 – fissa il nuovo tetto massimo per la spesa.

Ma cambia davvero poco. Perché è lo stesso Molise in cui, ce lo hanno detto i dati del Banco Alimentare qualche giorno fa, i poveri sono aumentati in maniera esponenziale. Intanto, la politica destina 50mila euro a celebrare la ‘Giornata dell’Emigrante’. I molisani nel mondo non c’entrano nulla, il loro apporto alla vita della terra da cui sono partiti, o che i loro avi hanno lasciato con dolore e sacrifici, è fuori discussione. Il tema è quanto e se sia opportuno utilizzare risorse pubbliche, preziose in tempi di tagli e razionalizzazioni, a iniziative che non producono risultati in termini di lavoro e rilancio. Né per i molisani che vivono qui, né per quelli che hanno cercato fortuna altrove.

Purtroppo, questa è la dimostrazione che la classe dirigente politica e istituzionale continua ad avere le antenne sintonizzate su questioni lontanissime dalla vita quotidiana delle persone, dai loro problemi. Genitori che perdono il lavoro e non possono mandare i figli all’università. Oppure madri e padri in pensione che con quell’assegno – non certo adeguato al costo della vita – devono garantire un minimo di esistenza dignitosa ai loro ragazzi, che un’occupazione in questa terra non riescono proprio a trovarla.

Solo ieri, su queste colonne, abbiamo raccontato di come da una decisione nata dall’amarezza e dalla delusione degli editori di Primo Piano Molise sono nati gesti concreti di aiuto: il contributo per l’editoria del 2013 devoluto in beneficenza ha dato una piccola mano alla Caritas di don Franco D’Onofrio che gestisce la mensa per i poveri ‘Casa degli Angeli – Papa Francesco’ e al reparto di Pediatria del Cardarelli con la donazione di attrezzature all’avanguardia per gestire le emergenze.

Con grande rispetto dei molisani nel mondo, anche stavolta ci sentiamo moralmente costretti a fare una scelta diversa dagli altri.

Dei 50mila euro che il Consiglio regionale presieduto da Vincenzo Cotugno ha impegnato per la Festa dell’Emigrante che si svolge oggi, una parte è destinata alle testate locali – cartacee, radiotelevisive e online – per la campagna di promozione dell’evento. Noi di Primo Piano Molise e Teleregione abbiamo rinunciato a sottoscrivere il contratto proposto da Palazzo D’Aimmo. No, grazie: questa la nostra risposta alla comunicazione ufficiale dell’ente. I motivi sono quelli che in questo articolo abbiamo cercato di spiegare. In un momento drammatico per la vita economica e sociale della regione, e per la sua autonomia istituzionale, ci auguriamo che l’utilizzo dei fondi pubblici segua in futuro strade diverse. Che ognuno, come si dice con linguaggio semplice ma efficace, si passi la mano sulla coscienza e prenda decisioni che diano davvero a questa terra una possibilità di ripresa. Chi fa impresa – ancora e nonostante tutto – vuole regole e strumenti certi, non elemosine o favori. Se non si comprende questo, se le grandi promesse di leggi serie che premino la competizione sana resteranno solo parole, non c’è futuro per le aziende che hanno continuato ad investire e a garantire occupazione. Ma, di sicuro, non ci sarà futuro nemmeno per la Regione Molise.

3 Commenti

  1. pietro maddalena scrive:

    se ne inventano di tutto solo per mangiare e bere a discapito dei poveri, e propio una vergogna, non e la promozione che fa tornare l’italiano per visita, ma la svalutazione dell’euro che ci a messo in pessime condizioni, come sembre la politica sporca, solo la mia opinione

  2. GIOVANNI scrive:

    Datevi una regolata, perchè i bonus sono finiti, invece di pensare alle festicciole, pensate ai cittadini. Mi sono giunte delle voci, e spero che rimangano tali, che la linea dell’ATM CAMPOBASSO – VILLA SANTA MARIA, che trasporta circa 120/130 ragazzi presso la scuola Alberghiero, rischia di non essere più attiva dal 1 gennaio 2017.
    Mentre nella riunione tenutasi agli inizi di settembre corrente anno, era stato promesso da parte dell’assessore NAGNI che entro la fine del mese si sarebbe fatta una gara di appalto, ma a tutt’oggi, sempre da voci non mi risulta che ci sia mai stato.
    Che fine faranno questi ragazzi/e?
    Se possibile questo mio pensiero lo potreste girare a chi di dovere?
    P.s. ho anche la registrazione di quella giornata, autorizzata personalmente dall’assessore.

    • Arianna e Marcello Di Biase scrive:

      Se, invece di criticare ipocritamente a parole, si fosse votato SI’ al referendum costituzionale, tante porcate sarebbero cominciate a sparire. Adesso è inutile, vigliacco, incoerente piangere sul latte versato. E’ proprio vero: il cittadino italiano è lo specchio dei suoi politici. Vergogna!!

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