Dopo la conferma sui possibili rischi sismici del Cardarelli, confermati il 19 marzo dall’assessore regionale alla Sanità, Filoteo Di Sandro, nel corso dell’audizione sul Piano Sanitario Regionale in Quarta Commissione Consiliare, Michele Petraroia ha addirittura scritto al ministro Balduzzi, chiedendo un intervento immediato “a salvaguardia dell’incolumità delle migliaia di pazienti, operatori, visitatori, medici ed infermieri che quotidianamente frequentano il più grande ospedale pubblico della Regione Molise”.

“Su un tema di tal delicatezza non si può tentennare – ha tuonato Petraroia – e, stante il regime di commissariamento a cui è sottoposto il sistema sanitario regionale, compete al Governo, intervenire con provvedimenti tempestivi di accertamento tecnico che chiariscano la sussistenza e la gravità o meno di tali pericoli. Non è possibile che, a fronte di relazioni tecniche del 2009, si facciano trascorrere tre anni senza dirimere una vicenda così preoccupante, e si utilizza l’argomento con deplorevole approssimazione per giustificare un parziale spostamento di reparti ospedalieri dal Cardarelli alla struttura dell’ex Cattolica, Fondazione Giovanni Paolo II. Se l’ospedale Cardarelli è a rischio sismico – ha continuato – và accertato con la massima urgenza, e se tale ipotesi venisse confermata dalle verifiche tecniche và fatta un’ordinanza di sgombero spostando fisicamente l’ospedale in una struttura sismica, ma non confondendo mai la prospettiva sanitaria ed il ruolo di tutela e della salute pubblica del presidio ospedaliero senza svuotarne e smantellarne le funzioni. Trattasi di questioni di diversa natura che non possono e non debbono essere confuse”.

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