I consiglieri regionali del centrodestra vanno all’attacco del bilancio di previsione 2017-2019 del Molise.

«Abbiamo preso in esame con attenzione le voci che lo compongono – si legge in una nota – ed è evidente che ci troviamo di fronte a un bilancio vuoto. Dove si parla di investimenti? Dove sono le scelte che dovrebbero caratterizzare e motivare questi investimenti? Come si vuole produrre occupazione, lavoro e sviluppo senza la corretta pianificazione degli interventi da mettere nell’agenda politica? Analizzando le singole voci resta difficile comprendere quale sia il percorso che questa amministrazione regionale vuole intraprendere per affrontare le problematiche più importanti del momento e iniziare, finalmente, un percorso di uscita dalla crisi. Senza dubbio è più un bilancio tecnico che programmatico, un atto contabile dal quale non si evidenzia in maniera chiara quale sia l’orientamento del Governo regionale per rilanciare il sistema Molise. Una manovra che, tra le altre cose, accentra ancora maggiori poteri nelle mani della Regione, a discapito invece delle Province sempre più depotenziate, nonostante i nostri continui richiami per portare l’attenzione su una burocrazia più vicina al cittadino, snella, efficace e funzionale. Fare dei tagli non è mai semplice, lo sappiamo tutti, purtroppo è una scure cui non possiamo sottrarci soprattutto se ci vengono imposti dal governo nazionale, ma a fronte di questi tagli le risorse dove vengono concentrate? E per fare cosa? Il quadro generale che ne deriva è di una manovra che in più parti annaspa, che non contiene al suo interno un disegno strategico, che non comprende i veri bisogni del territorio, della popolazione, delle imprese, dei lavoratori. C’è troppa, eccessiva, contingenza, con la quale non si è in grado di dare nessuna certezza. Dietro tutto questo c’è un modello di sviluppo per il Molise? Se sì, su quali linee ci si sta muovendo?
Abbiamo trovato una scarsa attenzione per quanto riguarda le politiche sociali, dove oltre ai finanziamenti trasferiti dal governo nazionale per il resto di competenza regionale c’è davvero ben poco, secondo un trend oramai consolidato, i tagli sui trasporti, sulle politiche attive del lavoro, sulla sanità, le forti criticità nel settore edile con, di nuovo, l’annoso problema dei fondi in perenzione, ma anche le esigue somme stanziate in settori come quelli del turismo e della cultura, verso i quali dovrebbe esserci invece la massima attenzione perché elementi trainanti per la valorizzazione del nostro territorio e delle potenzialità presenti in esso, temi per i quali più volte abbiamo sollecitato il Governo regionale a muoversi con decisione. Quale futuro si intende disegnare per il Molise?».

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