“Quando si deciderà il governo a sostituire il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, dal suo ruolo di commissario per il risanamento dei debiti della sanità pubblica, che lui stesso ha provocato?”. Così Antonio Di Pietro durante il question time alla Camera dei deputati. Il leader Idv ha ricordato al ministro Renato Balduzzi, titolare delle politiche per la salute, che il governatore Iorio è stato “condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione per abuso d’ufficio e all’interdizione dai pubblici uffici, proprio in relazione a questioni inerenti la sanità”. Ha poi evidenziato che “il disavanzo è cresciuto di 22 milioni di euro, arrivando a un debito totale di 50 milioni. Iorio è stato nominato commissario anche per la ricostruzione del sisma e per l’emergenza alluvioni. Per tutte queste sue attività, il governatore del Molise è plurindagato e voi – ha attaccato Balduzzi – continuando a rimandare la decisione, state diventando conniventi”.

Nell’interrogazione presentata al ministro Di Pietro ha elencato tutti i procedimenti che vedono coinvolto Iorio: dalla Turbogas allo Zuccherificio, alla questione Imam senza tralasciare il Cosib e partendo, ovviamente, dalla condanna per il caso Bain and Co. Balduzzi ha un’altra idea, però. I fatti contestati da Di Pietro, a parere del ministro “non sono rilevanti ai fini della procedura dei piani di rientro della Regione Molise”. Alla Regione il Consiglio dei ministri, nominando Rosato per coadiuvare l’altro sub commissario Morlacco, ha voluto dare un’altra chance. “Alla luce della verifica in programma il prossimo 3 aprile – ha annunciato Balduzzi – ci saranno le valutazioni del ministero dell’Economia di concerto con quello della Salute. E anche l’eventuale applicazione del comma 2 del decreto sui meccanismi sanzionatori”. Tranchant la risposta di Di Pietro: lei ha detto che il 3 aprile vuole effettuare un’ulteriore verifica, ma noi il 4 aprile saremo di nuovo qui. “Alla Procura della Repubblica – ha concluso – ci andiamo io e lei, ma lei ci deve andare come complice”.

Intanto, Iorio contrattacca: “Ho subito una condanna di primo grado per “abuso d’ufficio in relazione ad una vicenda che sicuramente troverà la giusta valutazione in sede di appello, dove sarà dimostrata la mia completa estraneità a qualsiasi tipo di abuso. Circa le altre richieste menzionate nell’interrogazione, mi preme evidenziare che esse sono tutte originate da specifiche denunce che le opposizioni, e quindi anche il partito dell’onorevole Di Pietro, hanno rivolto alla Magistratura, trasformando la normale e proficua dialettica politica, in una vera e propria guerra giudiziaria. Anche a tal proposito sono certo di poter dimostrare la mia correttezza nella gestione della cosa pubblica e la mia estraneità ai reati contestati e, anzi, auspico un celere pronunciamento della Magistratura, nella quale ripongo tutta la mia fiducia, per ripristinare un corretto esercizio del confronto politico. Nello specifico dell’incarico di Commissario straordinario per la sanità, voglio precisare, e lo posso dimostrare con i fatti, che il Molise ha compiuto notevoli passi avanti sia sul piano della riforma complessiva del sistema che della riduzione dei costi. Gli evidenti miglioramenti saranno comunque resi noti al termine dell’ulteriore verifica del Tavolo tecnico nazionale che nei prossimi giorni dovrà esaminare e prendere atto degli enormi passi avanti compiuti circa il rientro dal disavanzo”.

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