Presentata all’inizio della legislatura, la proposta di legge dei 5 Stelle Patrizia Manzo e Antonio Federico che abolisce i vitalizi già maturati era rimasta nel cassetto per anni. Ieri, invece, dopo un sollecito espresso dei grillini, è stato avviato l’iter per il suo esame in I commissione. Relatore l’esponente di maggioranza Filippo Monaco (eletto in via IV Novembre quando per l’avvenire i vitalizi erano già stati aboliti), che non è proprio un tifoso della teoria del diritto acquisito.

I firmatari restano coi piedi per terra. Sanno che il terreno è ostico, ma è già un risultato – sottolinea Federico – che il testo sia stato tirato fuori dal cassetto e messo sul tavolo della discussione. «A noi interessa portarlo in Aula. Poi, nel merito, aggiungo che la nostra è una proposta fattibile. Nel frattempo cogliamo un dato importante: sicuramente c’è adesso la volontà di affrontare l’argomento».

Sono 82 gli assegni vitalizi staccati ogni mese dalla Ragioneria della Regione: da oltre 5mila euro a poco più di 2mila euro lordi. L’elenco, aggiornato alla scomparsa dei tagli decisi per tutti dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative, è stato pubblicato da Primo Piano il 4 febbraio scorso. Poi ci sono una trentina di pensioni di reversibilità. Lo ‘scandalo’ del vitalizio – abolito nel 2012 – è la differenza notevole fra quanto ‘versavano’ i consiglieri in carica (con una trattenuta sulla lauta indennità) e quanto percepiscono al mese. E poi è cumulabile con qualsiasi altro trattamento pensionistico, perfino coi vitalizi parlamentari. Fino al 2012 coloro che sono passati dagli scranni del Consiglio lo hanno maturato e quindi, anche fra qualche decennio (nel caso dei più giovani come Romano e Leva), lo percepiranno (l’articolo completo sull’edizione di Primo Piano Molise in edicola oggi).

Ritai

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