I 5 Stelle tornano alle origini. Quando uno degli strumenti privilegiati di pressing sulle istituzioni era il mail bombing.
L’iniziativa riguarda il Piano Lupo e in particolare quello che chiamano ‘abbattimento facile’. C’è in campo l’ipotesi di stralciarlo dal testo firmato dal ministro Galletti ma l’attenzione resta alta. Associazioni, movimenti e anche alcune Regioni sono ufficialmente contro. Il documento sarà all’attenzione della Conferenza Stato-Regione a fine mese. Al governatore Frattura i 5 Stelle chiedono di «schierarsi apertamente al fianco di quanti si battono contro le uccisioni facili di un predatore simbolo del Molise».
Dunque, M5S ha preparato una lettera. Chi condivide la battaglia può copiarla e inviarla all’indirizzo mail presidente.frattura@regione.molise.it o condividerla sui social con tutti i propri contatti. Questo il testo:
«Egregio Signor presidente, prossimamente, presso la Conferenza Stato-Regioni, dovrà esprimere il suo parere circa il nuovo Piano di gestione e conservazione del lupo in Italia.
Come avrà certamente notato, in questi giorni è montata la forte protesta dei cittadini che si sono schierati contro la parte del Piano che prevede l’uccisione dei lupi in deroga al regime di protezione loro assicurato da 46 anni a questa parte.
Il ministro dell’Ambiente, on. Gian Luca Galletti, ha affermato dal canto suo che il Piano è stato redatto con la consulenza di 70 ricercatori, quindi a suo dire avrebbe solide fondamenta scientifiche che sostengono il ricorso alle uccisioni. Eppure è noto che tra i 70 consulenti, in minima parte rappresentanti il mondo scientifico, vi sia una importante componente, non ascoltata, che dissente da tale impostazione. Stessa cosa tra le Regioni. Le prime a schierarsi contro ogni possibilità di ricorso alle deroghe sono state Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Puglia. Ma ora anche altre Regioni sembrano andare nella stessa direzione a testimonianza del fatto che il fronte pro-abbattimenti non è affatto compatto come si vuol far credere. È infatti universalmente noto che le azioni di abbattimento non comportano automaticamente la diminuzione delle perdite registrate in un determinato contesto, vi è anzi il rischio concreto che tali perdite aumentino.
In questo dibattito la Regione Molise è rimasta in silenzio nonostante di mezzo ci fosse la tutela del lupo, uno dei simboli del proprio territorio.
Signor presidente, i cittadini molisani attendono un suo pronunciamento pubblico chiaro e definitivo; siamo a chiederLe, quindi, di unire il nome del Molise alle altre Regioni, fra cui in particolare Abruzzo e Lazio con le quali condividiamo l’appartenenza territoriale ad uno dei più antichi Parchi nazionali di Italia e d’Europa, che si sono espresse contro l’abbattimento facile dei lupi e, il giorno in cui sarà chiamato ad esprimersi sul nuovo Piano, di chiedere la rimozione del capitolo III.7 che riguarda il ricorso alle deroghe al regime di tutela del lupo e tutti gli altri aspetti critici contenuti nel testo. In attesa di conoscere la sua risposta. Distinti saluti».

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