Come tutti i 5 Stelle, abituata alla comunicazione social. Però molto riservata. Per questo il post della portavoce a Palazzo D’Aimmo Patrizia Manzo ha destato immediatamente interesse e curiosità.
Premette che parla di sé. E scrive che dal 2014 le è accaduto di tutto: «Una macchinina pagata con i tanti sacrifici dei progetti portati avanti, grazie a una professionalità ancora sconosciuta in questa terra, rubata nonostante gli oltre 250mila km; una intimidazione da parte di un personaggio, evidentemente malato, che ha turbato non poco la mia tranquillità; un regalino lasciato sul citofono di casa raffigurante le 5 stelle di cui una di colore rosso». E a completare i quattro anni di mandato, non facili, il primo, quando «di fronte a un ricorso elettorale contro il seggio assegnato al MoVimento 5 Stelle nella provincia di Campobasso non mi sono mai difesa nel rispetto del principio dell’Uno vale Uno, mostrando che il nostro obiettivo è uno: portare avanti delle idee!
Nonostante ciò, rifarei tutto, anche gli errori commessi dai quali non si può che imparare, perché credo che solo parlando di idee, di temi, traducendole in emendamenti, mozioni e proposte di legge, portando avanti un nuovo modo di fare politica e un programma che rappresenta il mio faro, si possa lasciare qualcosa di diverso alle future generazioni».
Al telefono, lei precisa di non avere l’impressione che gli episodi che ha raccontato abbiano a che fare con la sua attività politica nei 5 Stelle. Episodi più o meno grandi e gravi. Nel caso del ‘regalino’ sul citofono, un santino riveduto e corretto, aveva pensato a uno scherzo. Ma forse non lo è. Non intimorita, comunque, anche se questi episodi – di cui ha parlato con le forze dell’ordine – le hanno lasciato un fisiologico turbamento. «Alla fine rimaniamo cittadini. Io mi sento una persona normalissima che non si aspettava queste cose. Diciamo la verità, prima che diventassi portavoce non mi lasciavano regalini sulla porta…». Perché ha fatto outing? «Uno sfogo. Ho voluto liberarmi e condividere queste mie sensazioni». r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.