Storici militanti, dirigenti di lungo corso, giovani che si sono avvicinati alla politica. Gli under hanno bisogno di motivazioni forti, la destra è una scelta di campo netta. Come i 5 Stelle. E forse non è un caso che la platea del Movimento nazionale per la sovranità sia fra quelle più affollate di giovani, fra quelle che pagano meno alla loro disaffezione per i partiti.
Gianni Alemanno e Francesco Storace, fondatori della nuova forza nata dalla fusione di Azione nazionale e La Destra, sono a Campobasso per tirare le somme delle prime iniziative. Una scelta strategica, dicono, il Molise: da qui parte la campagna del Sud. Da qui, aggiunge il coordinatore Carlo Perrella, parte la campagna per le regionali, per ridare «al Molise un governo di persone che pensino agli interessi della gente, persone scelte dalla gente».
Nella sala d’hotel al centro del capoluogo tutto il quadro di vertice del movimento: da Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti e da Trieste Roberto Menia. E poi i dirigenti locali. In prima fila, l’ex governatore Michele Iorio – accolto con un applauso proprio mentre Giovancarmine Mancini lancia la sfida a dire no «al finto centrodestra» e bordate all’eurodeputato Patriciello che appoggia Frattura attraverso Rialzati Molise epperò sta in Forza Italia – che sta costruendo sul territorio Direzione Italia di Fitto e il responsabile di Idea Maurizio Tiberio.
Amici e compagni di strada da sempre, l’ex ministro dell’Agricoltura Alemanno chiama accanto a sé Angela Fusco Perrella. È tempo di ufficializzare l’adesione, lei sottolinea di sentirsi a casa, quella casa «da cui non sono mai andata via. Sono stata in altri partiti per scelte di altri però», Fu Fini a portare An nel Pdl. Ma è proprio il filo rosso con Alleanza nazionale, che lei rappresenta, a far dire ad Alemanno: «La destra è qui, in questa stanza, ed è ripartita». L’ex assessore della giunta Iorio definisce subito i contenuti del progetto: «Riportare il Molise nelle mani di chi vuole ricostruire un futuro e sa che la Regione è un’istituzione pubblica e non altro». Rivendica la coerenza, parlando più direttamente di Iorio e con Iorio: «Sapevamo di perdere, avremmo potuto andare altrove e farci eleggere. Ma la coerenza paga». Poi chiude dando la carica ai sostenitori: «Non possiamo permettere che questa regione sia riconsegnata nelle mani di chi ha fatto saltare il sistema».
Scopelliti allarga il ragionamento all’Italia: tornare al governo «per ridare dignità a questo Paese». Il Movimento sovranista, prosegue Menia, non è un’operazione nostalgia come qualcuno ha detto per «tentare di liquidarlo».
In vista del 2018, conferma Perrella infine, l’onere che la forza politica di Alemanno e Storace si è assunto è quello di riunire il centrodestra con l’obiettivo di riunificarlo per una proposta unitaria alle regionali. Per scegliere programma e classe dirigente, ribadisce Alemanno, primarie.
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