La Centrale unica di committenza della Regione ha indetto un appalto per la pulizia delle sedi di Molise Acque.
Il consigliere regionale di Sinistra italiana Michele Petraroia chiede spiegazioni su alcuni requisiti di partecipazione. E cioè l’obbligo di un fatturato pari ad almeno 216.000 euro, Iva esclusa, negli ultimi tre esercizi, e l’essersi aggiudicato almeno un appalto e/o un affidamento nel triennio 2014-2016 per un importo non inferiore a 108.000 euro. «Non è chiaro se si ritengono vincolanti per ogni singola impresa, anche in caso di raggruppamento o consorzi», spiega. Evidenziando poi le difficoltà delle imprese molisane del settore delle pulizie «alle prese con il trasferimento dei principali appalti pubblici dagli enti pubblici regionali e locali al sistema Consip, dove le soglie di sbarramento alla partecipazione alle gare sono talmente alte che al di là della Romeo Gestioni, dei grandi consorzi nazionali e pochissime altre imprese, è improponibile accedere». Le ditte locali sono diventate di piccole dimensioni e lavorano quasi esclusivamente con il sistema dei sub-appalti a prezzi stracciati e con margini di sussistenza. «In tale condizione è raro se non impossibile che ci siano imprese locali con fatturati annui superiori a 216.000 euro per almeno tre esercizi ed è difficile, se non proibitivo, che ci siano singole imprese locali aggiudicatarie e/o affidatarie di lavori per almeno 108.000 euro».

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