Oltre 30 Comuni (fra cui Agnone, Bojano e Venafro), Cgil, Uil, associazioni come l’Anpi, il comitato Veneziale Bene Comune, i partiti della sinistra (Rifondazione, Comunisti italiani e Sinistra italiana). Sono tra i sottoscrittori dell’appello a sostegno dell’acqua pubblica diffuso a margine della riunione che si è svolta lunedì mattina nella sede di via Mosca del sindacato della Camusso.
Venerdì è in programma la seduta decisiva del Consiglio sull’istituzione dell’Egam, introdotta dal ddl che disciplina le risorse idriche. I firmatari dell’appello ribadiscono: «La nuova legge regionale sulle risorse idriche deve soddisfare fino in fondo quello che i cittadini italiani e molisani, nel 2011, hanno ribadito attraverso i due quesiti referendari, ovvero, che il ‘bene acqua’ non può essere privatizzato, non si possono ottenere da esso profitti, utili, dividendi o remunerazioni dei capitali investiti».
A tutte le forze politiche presenti a Palazzo D’Aimmo chiedono di condividere «la tutela della proprietà pubblica delle sorgenti e la salvaguardia della gestione pubblica del servizio idrico integrato regionale attraverso l’affidamento diretto e senza gara, ad una società in house interamente pubblica, coinvolgendo i Comuni e l’azienda speciale Molise Acque che già oggi svolge compiti di captazione e trasporto, fino alle reti comunali dell’acqua». E in merito a Molise Acque ritengono inopportuno rinviarne la riforma. «Troppe potrebbero essere le incognite di merito e di tempo che potrebbero inficiare la costituzione di un soggetto a totale gestione pubblica, aprendo quindi a gare di appalto esterne o ad eventuali commissariamenti. Non servono ulteriori strutture per realizzare una fattiva collaborazione e una gestione del servizio idrico, in grado di sostenere e recuperare capacità ed economicità, salvaguardando la forza lavoro in un’ottica di efficientamento e sviluppo del servizio pubblico. Vanno evitate duplicazioni – si legge nell’appello – che provocherebbero solo costi aggiuntivi che ricadrebbero sui cittadini. I debiti pregressi, le inefficienze o l’obsolescenza delle reti idriche, non possono trasformarsi in un aumento automatico delle tariffe».
La rete dei sindaci, il sindacato, i partiti e le associazioni i movimenti seguiranno i lavori del Consiglio venerdì «auspicando che si arrivi ad un provvedimento chiaro e inequivocabile, basato sulla convinzione che serva anche per il futuro a difendere, in ogni sede, gli interessi e il bene comune dei molisani».

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