Michele Petraroia ha denunciato il “grave atto” del presidente della Quarta Commissione Consiliare, che ha trasformato le audizioni sul Piano sanitario in “audizioni mute”, in cui è vietato ai consiglieri avanzare domande. “Ha ragione il consigliere Ciocca: meglio una cassetta audio preregistrata”.

“Nel corso dell’audizione del Direttore Generale dell’Asrem, Angelo Percopo, in programma nel pomeriggio in Quarta Commissione – ha raccontato Petraroia – dopo la sua illustrazione ho chiesto la parola per una domanda di chiarimento, ma mi è stata negata. Secondo il presidente De Bernardo, tra le funzioni consiliari non c’è quella di approfondire la materia oggetto di trattazione con gli interlocutori convocati in Commissione. A questo punto ho abbandonato i lavori e giustamente il consigliere Ciocca ha rimarcato l’inutilità di incontri in cui ci si debba limitare solo ad ascoltare Percopo o altri, perché in tal caso basterebbe una cassetta preregistrata, una nota inviata per mail o una copia in cartaceo consegnata ai consiglieri”.

“In modo rapido – ha spiegato Petraroia – avrei voluto chiedere al Manager dell’Asrem se prima dell’adozione del Piano sanitario a metà aprile, fosse stato possibile avere copia degli atti richiesti ufficialmente sui dati contabili, epidemiologici, e le schede finanziarie richieste formalmente a norma di legge e la specifica sulla questione del rischio sismico al Cardarelli. Successivamente è stato precluso anche al consigliere Di Donato di porre un quesito al Rettore dell’Università del Molise a conferma dell’anomalia di audizioni che rischiano di essere solo una spesa istituzionale aggiuntiva per i contribuenti. Se nemmeno in Commissione, un consigliere può porre una domanda sul rischio sismico al Cardarelli, la fusione con la Fondazione, la Facoltà di Medicina ed altri dubbi che vengono giustamente sollevati dall’opinione pubblica – ha tuonato Petraroia – a che servono le audizioni?”

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