Finirà tutto in una bolla di sapone. Lo aveva già detto esprimendo solidarietà al ministro Lotti. Ora che la procura di Roma indaga su un ufficiale dei Carabinieri accusato di aver falsificato gli atti dell’inchiesta Consip che coinvolte il padre dell’ex premier Renzi e Lotti, Laura Venittelli subito ribadisce: «Che l’inchiesta Consip fosse un cavallo di Troia attraverso cui colpire direttamente Matteo Renzi e la sua squadra, finendo per coinvolgerne il padre e il ministro dello Sport Luca Lotti, era stata subito una facile lettura, ma che si arrivi addirittura alla falsificazione di verbali nella fase istruttoria di trascrizione delle intercettazioni telefoniche è sintomo che qualcosa di profondo sia accaduto, fondendo livelli diversi per scopi politici».
La parlamentare termolese, comunque, conferma la fiducia agli organi inquirenti: «Toccherà alla magistratura, adesso, appurare cosa sia davvero accaduto e perseguire i responsabili di falso e i loro mandanti, che hanno vilipeso istituzioni democratiche».

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