Coordinatrice provinciale è Anna Spina, tesoriere Roberto Quercio. Sinistra italiana sta eleggendo gli organismi territoriali, qualche giorno fa è toccato a quelli di Campobasso: oltre i vertici anche la direzione e la commissione di garanzia. Infine, i delegati al congresso regionale che si terrà a breve.
Ai lavori, cui per il nazionale ha partecipato Claudio Riccio, è emersa chiara l’intenzione del partito guidato da Nicola Fratoianni (in regione è rappresentato a Palazzo D’Aimmo dall’ex assessore al Lavoro Michele Petraroia e tra i fondatori ci sono gli esponenti di Sel Gigino D’Angelo e Sara Ferri) di costruire in Molise «un’alternativa alle destre, ai populismi di vecchia e nuova matrice, e alle nefaste scelte programmatiche attuate da Matteo Renzi in materia fiscale, con la controriforma della scuola e l’abrogazione dell’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, con i tagli al Fondo sanitario nazionale e agli investimenti sul Mezzogiorno e sul Welfare, con la pericolosa riforma costituzionale, la pessima legge sul superamento delle Province e con la spinta ai processi di privatizzazione dei beni comuni, dell’acqua pubblica, della sanità pubblica, delle Poste e di molteplici attività consegnate nelle mani della speculazione e del profitto».
Verso le regionali (e le politiche) del 2018, dunque, con la prospettiva di proporsi anche alle urne (per ora l’intenzione dichiarata è questa) in alternativa «alle posizioni reazionarie di Renzi, oltre che alle destre populiste e sovraniste, e ai movimentismi qualunquisti che minano alla destrutturazione dei diritti sociali e dei sindacati».

Un Commento

  1. Gianmaria Depensieri scrive:

    Ma fatemi il sacrosanto piacere! Siete solo bravi a far votare leggi indegne dell’essere umano, nate da un concetto distorto di libertà ed autodeterminazione, quali quella sul testamento biologico e quella sulle unioni omosessuali. Poi, quando vi tirano la giacchetta per sollecitare norme ben più necessarie al Paese quali quelle contro la corruzione, le mafie, l’evasione, l’eccessiva tassazione da lavoro dipendente, magicamente tacete. Un’assurdità, a dir poco.

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