La Festa dell’Europa, oggi 9 maggio, celebra la pace e l’unità in Europa. La data è l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman. In occasione di un discorso a Parigi, nel 1950, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee. La proposta è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.
La sua ambizione era creare un’istituzione che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell’acciaio. Il trattato istitutivo della Ceca, l’istituzione a cui Schuman faceva riferimento, fu firmato appena un anno dopo, il 18 aprile 1951 proprio a Parigi.
«Penso che il miglior modo di celebrare la Festa dell’Europa – afferma nel suo messaggio per il 9 maggio l’eurodeputato molisano Aldo Patriciello – sia svuotarla di retorica e riempirla di idee, progetti e proposte concrete. Per farlo, però, occorre abbandonare l’immobilismo ed accettare le nuove sfide di un mondo in rapida evoluzione. L’Europa ha un disperato bisogno di recuperare unità d’intenti e una più forte solidarietà tra Stati membri per governare i flussi migratori, combattere la disoccupazione, aumentare la competitività delle nostre imprese, completare il mercato unico e rafforzare gli strumenti per la lotta al terrorismo e alla criminalità in generale. Non dobbiamo nascondere la polvere sotto il tappeto – prosegue l’esponente di Forza Italia – poiché è solo guardando in faccia i nostri problemi che avremo la possibilità di risolverli. Solo un’Europa all’altezza delle aspettative dei nostri giovani sarà in grado di sconfiggere l’antieuropeismo che fa della demagogia la sua ragione di vita. Il voto francese e la vittoria di un convinto europeista come Emmanuel Macron ne sono la prova più evidente. Ma occorre fare di più: è necessario accorciare la distanza tra istituzioni e cittadini, ampliando il più possibile gli spazi di democrazia e di partecipazione attiva, evitando che la Ue venga percepita soltanto come un’entità astratta e lontana. Resto convinto che la Festa dell’Europa sia l’occasione giusta per riflettere sull’importanza del percorso storico compiuto dagli Stati europei. Da questo punto di vista, la dichiarazione Schuman pronunciata all’indomani della seconda guerra mondiale e di cui oggi celebriamo l’anniversario ben rappresenta la missione dell’Unione europea: una testimonianza di grande coraggio politico – conclude Patriciello – e una lezione che a distanza di 67 anni mantiene intatta la sua forza visionaria».
«Il 9 maggio del 1945 l’Armata Rossa – ricorda l’esponente di Sinistra italiana Michele Petraroia – entra a Berlino e issa la bandiera rossa sul Reichstag ponendo fine alla più cruenta dittatura del Novecento. Nel dopoguerra saranno i Capi di Stato dei principali Paesi occidentali a scegliere il 9 maggio come la ricorrenza da celebrare per la liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo». La Festa dell’Europa, quindi, non è un rito. E per questo, annuncia, ha chiesto che in apertura del Consiglio regionale di oggi «ci si soffermi sul messaggio predisposto per l’occasione dalla Conferenza delle assemblee legislative Regionali europee».

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