Il solco si allarga. Dopo le dichiarazioni del senatore Roberto Ruta, che resta nel Pd ma lavora per costruire un’alternativa al governatore in carica, anche il deputato Mdp Danilo Leva torna ad attaccare Paolo Frattura.
Il tema è ancora una volta l’approvazione con legge nazionale del programma operativo straordinario della sanità molisana per il triennio 2015-2018. L’ok definitivo con la ‘manovrina’ varata giovedì mattina (il piano sanitario è al centro dell’articolo 34 bis della norma di conversione del decreto).
«La sanità pubblica molisana è stata privatizzata con un colpo di mano del governo nazionale d’intesa con il presidente della regione Paolo Frattura», accusa Leva.
Poi rivendica il merito di non aver dato il proprio contributo al ‘golpe’ che a suo parere si è consumato. «Non tutti i parlamentari regionali hanno però votato la ‘manovrina’. Il sottoscritto, Roberto Ruta e Ulisse Di Giacomo hanno fatto prevalere gli interessi del territorio rispetto agli ordini del capo bottega. Rammarica il fatto che non tutti abbiano avuto questa forza e non ci si sia potuti impegnare tutti insieme per evitare il collasso del sistema sanitario pubblico regionale».
Il suo riferimento, per esclusione e a questo punto in via automatica, è all’unica esponente della delegazione parlamentare molisana che, invece, la manovrina l’ha votata: la deputata termolese, anche lei del Pd, Laura Venittelli.
La sanità al momento fa da spartiacque, è la barricata politica e ideale che gli avversari di Frattura nel centrosinistra hanno alzato per costruire una squadra che si proponga alle elezioni anche contro l’attuale presidente. Per guidarla le ipotesi che circolano sono eccellenti: il rettore Gianmaria Palmieri, l’imprenditrice della pasta Rossella Ferro e il presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo.
Su questo argomento, il senatore Ruta ha dato appuntamento – al termine della conferenza stampa di venerdì – a breve. Alla metà o alla fine di questa settimana.

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