Nel decreto ‘Resto al Sud’ anche misure per aiutare il Molise. Ieri pomeriggio l’incontro con il ministro De Vincenti, servito a «chiarire alcuni aspetti legati all’applicazione del decreto per il Molise».
Il decreto mira a incentivare, anche con risorse aggiuntive, la nuova imprenditorialità, prevede una specifica disciplina per la istituzione di zone economiche speciali, con particolare riferimento alle aree portuali, nonché una serie di misure di semplificazione e per la velocizzazione degli investimenti, pubblici e privati, nel Mezzogiorno.
Le ‘Zes’ saranno concentrate nelle aree portuali e nelle aree ad esse economicamente collegate per sperimentare nuove forme di governo economico di aree concentrate, nelle quali le procedure amministrative e le procedure di accesso alle infrastrutture per le imprese, che operano o che si insedieranno all’interno delle aree, siano coordinate da un soggetto gestore in rappresentanza dell’Amministrazione centrale, della Regione interessata e della relativa Autorità portuale, al fine di consentire una progettualità integrata di sviluppo della Zona, per rilanciare la competitività dei porti delle regioni meridionali. Le ‘Zes’ saranno dotate di agevolazioni fiscali aggiuntive, rispetto al regime ordinario del credito d’imposta al sud. In particolare, oltre agli investimenti destinati alle piccole e medie imprese, saranno eleggibili per il credito d’imposta investimenti fino a 50 milioni di euro, capaci di attrarre “player” internazionali di grandi dimensioni e di strategica importanza per il trasporto marittimo e la movimentazione delle merci nei porti del Mezzogiorno. Saranno attivate su richiesta delle Regioni meridionali interessate, previo adeguato progetto di sviluppo, e queste ultime saranno pienamente coinvolte nel loro processo di istituzione e nella loro governance.
«Termoli ha tutti i requisiti per rientrare nella Zes – dice Fanelli -. È importante tuttavia vigilare affinché le caratteristiche del regolamento comunitario al quale la norma fa riferimento si attaglino alla nostra realtà; è altrettanto importante far entrare nella governance della stessa l’amministrazione comunale, così come per le altre zone».
Il decreto offre un forte sostegno alla nuova imprenditorialità, prevedendo, per i giovani meridionali che non dispongano di mezzi propri per avviare un’attività propria – nell’ambito della produzione di beni nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria ovvero relativa alla fornitura di servizi – una dotazione di 40.000 euro, di cui il 35% a fondo perduto, a copertura dell’intero investimento e del capitale circolante. Ulteriori azioni sono rivolte ai giovani che puntano sull’agricoltura. «Incide direttamente sul contesto molisano – conclude Fanelli – costituendo una ulteriore risorsa a disposizione del definitivo rilancio economico e occupazionale del Molise».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.