Il giorno dopo la vittoria nel centrodestra è già tensione. Silvio Berlusconi, che le urne hanno riproposto nel ruolo di leader (anche se bisogna attendere il verdetto della Corte di giustizia europea sulla candidabilità) allontanando quello di padre nobile che gli è stato sempre un po’ stretto, è pronto alla responsabilità. Salvini punta a esportare il modello amministrative a livello nazionale.
Il centrodestra comunque trionfa ai ballottaggi delle comunali, piazzando i suoi candidati in 16 città, mentre il centrosinistra riesce a vincere solo in sei comuni capoluogo. Cadono roccaforti rosse come Genova e Pistoia. Parma conferma Pizzarotti. Renzi sconfitto è sotto assedio ma tira dritto e se il M5s parla di «Caporetto per il Pd», il segretario posta un grafico per dare la sua lettura: «67 a 59 per il centrosinistra».
Chi ha vinto? Berlusconi, Salvini, Meloni? Secondo l’ex presidente della Regione Michele Iorio «è un po’ difficile dire chi ha vinto. Fratelli d’Italia a L’Aquila, la Lega a Genova, altrove Forza Italia. Il centrodestra ha vinto con l’apporto di tutti». A suo parere, il risultato di domenica «testimonia la netta ripresa del centrodestra che era già evidente in Molise. Sono certo che sarà così anche nei prossimi appuntamenti». Riguardo al dato molisano si riferisce alla vittoria, un anno fa, a Isernia (al ballottaggio andò solo il centrodestra addirittura) e alle elezioni di due settimane fa in altri centri, «anche se si tratta di esperienze civiche. La giunta regionale al voto dell’11 giugno non ha brillato». Conoscendolo, Berlusconi saprà gestire la situazione, afferma poi. E sul quadro più generale, sulla leadership e le alleanze «dipenderà molto dal sistema elettorale. Ma se si assume il principio che la proposta di centrodestra è quella delle amministrative sicuramente si vince».
Centrodestra puro anche alle regionali del 2018? Sul punto Iorio, fondatore di Insieme per il Molise che poi ha aderito come movimento al partito di Fitto Destinazione Italia, è meno ortodosso. Nel senso che mira ad aggregare anche al di là dello steccato, fra chi è deluso dal governo regionale. «Sono convinto che la nostra proposta non debba avere confini così stretti, dobbiamo anzi essere aperti a chi vuole costruire un’alternativa al centrosinistra di Frattura». ritai

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