Arriva da Isernia la replica, immediata e appassionata, al portavoce di Forza Italia Molise Giacomo Papa.
L’avvocato, di fatto il vice dell’onorevole Nunzia De Girolamo che è commissario regionale degli azzurri, ha stoppato le «fughe in avanti» dell’ex governatore Iorio che è pronto a ricandidarsi e non ha intenzione per ora di fare passi indietro. «Non ci piacciono per principio – ha detto Papa a Primo Piano Molise –. Forza Italia, pur essendo il partito più grande della coalizione, le evita. Pretendiamo perciò la stessa sensibilità anche da parte dei partiti minori». Il centrodestra, ha aggiunto alla Tgr, vince quando è capace di rinnovarsi «anche nelle persone senza riproporre figure che sono state bocciate dagli elettori cinque anni fa».
Stoppare le fughe in avanti di Iorio, gli risponde il coordinatore provinciale di Isernia Gerardo Cafaro è «un onere e un onore che al dottor Giacomo Papa non può essere concesso per vari motivi e per varie imprecisioni nelle dichiarazioni rilasciate. Prima di tutto, il portavoce di un partito che ha già sostenuto Paolo di Laura Frattura e il suo Pd non può pensare di decidere anche per il centrodestra. Giacomo Papa inoltre parla di fughe in avanti. E quale fuga in avanti ci può essere in chi semplicemente ha dato la sua disponibilitàa candidarsi contro il governo Frattura?». Inoltre, prosegue Cafaro, «Papa parla di partiti minori e definisce Forza Italia il partito più grande della coalizione.Ma di quale coalizione parla? Perché se ci si riferisce al centrodestra, cioè quello schieramento che si oppone al governo Frattura, allora qualcuno informi il dottor Papa che la matematica è fondamentalmente la scienza delle cose evidenti. Infatti alle ultime competizioni elettorali tenutesi su territorio molisano, dove appunto Forza Italia ha partecipato con il proprio simbolo, cioè alle comunali di Isernia, questo ha raggiunto l’8,04% dei voti. Di contro “Insieme per il Molise” ha riportato il 14,17%. Infine, non da ultimo, si dovrebbe ricordare che il presidente Silvio Berlusconi da sconfitto è tornato poi a calcare i campi di gloria premiato dal popolo sovrano. Sfuggono pertanto le motivazioni per cui tali imprese siano fattibili a livello nazionale e incompatibili a livello locale».

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