Dopo il coordinatore provinciale di Isernia Gerardo Cafaro, anche l’ex sindaco di Termoli Antonio Di Brino (nella foto insieme al senatore Ulisse Di Giacomo) risponde al portavoce di Forza Italia Giacomo Papa.
L’avvocato, braccio destro della commissaria del partito Nunzia De Girolamo, ha bloccato le «fughe in avanti» dell’ex presidente della Regione Iorio che è assolutamente intenzionato a ricandidarsi da leader della coalizione moderata alternativa al centrosinistra di Frattura. Secondo Papa, il centrodestra deve mostrare capacità di rinnovarsi anche non puntando su chi è stato bocciato dagli elettori cinque anni fa.
In Molise Forza Italia, risponde Di Brino, pare faccia di tutto per «dividere la coalizione che si oppone ai renziani che guidano la regione». Come nel 2013, ricorda, quando l’eurodeputato Patriciello «decise di candidare una sua lista a sostegno di Frattura avanzando la giustificazione che “le amministrative sono cosa diversa dalle elezioni politiche”». L’ex consigliere regionale però assicura: stavolta, «dopo circa cinque anni di mal governo che hanno riportato il nostro territorio indietro nel tempo con una forma di arretratezza mai vista fino a questo momento, non daremo modo a nessuno di turbare un lavoro di ricostruzione del centrodestra che vada a discapito di quest’ultimo e a favore di Frattura e del Pd».
Forza Italia, per Di Brino, non può mettere paletti. Sia per il «sostegno già dato all’attuale governatore, l’Attila del Molise, sia perché, per numeri, proprio Forza Italia non ha alcun potere di prevaricare altre sigle più sostanziose a livello di consensi della coalizione di centrodestra». Gli azzurri erano primi quando la leadership era di Iorio, «nel 2014 il suo peso oscillava tra il 5,5 e l’8,7% se guardiamo alle amministrative di Termoli e Campobasso. Si è fermato all’8% appena lo scorso anno alle amministrative di Isernia mentre alle provinciali sempre di Isernia non sono riusciti neppure a presentare una lista».
Dicendo no a Iorio, accusa poi l’ex primo cittadino di Termoli, i forzisti «stanno cercando di guidare una parte del centrodestra alla scelta di un candidato alla presidenza della Regione meno competitivo per permettere a Frattura e compagni, Aldo Patriciello compreso, di restare al comando del Molise. Un bagno di umiltà, prima di aprire bocca, non farebbe male a nessuno e se il portavoce Papa volesse davvero fare un’analisi accurata della sconfitta del 2013 dovrebbe ricercare responsabilità tra le fila del suo stesso partito per evitare di commettere errori clamorosi. A meno che, ribadisco, le parole del portavoce di Forza Italia servano a mascherare l’inutile tentativo di agevolare Frattura nel momento più buio della sua piccola e corta storia politica che, ormai, sta volgendo al termine».

Un Commento

  1. Simonetta Mori dall'Oglio scrive:

    E voi volete aiutare Iorio! Sembra di rivivere, a livello regionale, l’incubo dell’uomo di Arcore, che tanto male ha fatto all’Italia per circa un ventennio. Che cos’altro deve essere illustrato, spiegato, approfondito affinché possiate capire che Michele Iorio non è affatto l’uomo giusto per il Molise?

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