Una coalizione antiliberista, alternativa al Pd e alla «defunta e fallimentare stagione del “centrosinistra” con i copiosi danni che ha prodotto nel nostro Paese, inaugurando, con le sue sciagurate “riforme”, le gravi misure economiche di privatizzazione, di svendita del patrimonio pubblico e di tagli alla spesa sociale (sanità, scuola, previdenza».
A questo lavora Rifondazione comunista in vista delle regionali del 2018. Il riferimento nazionale del partito che domenica ha rieletto gli organismi dirigenti confermando al vertice Silvio Arcolesse è Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza, lanciata da Falcone e Montanari. Nel Molise il Prc segue con interesse il percorso di ‘Uniti per la Costituzione’.
Un secco no, invece, all’Ulivo 2.0 di Ruta e Leva ritenuta un’operazione “politicista”, «l’ennesimo esempio di trasformismo molisano – che evidentemente prepara pure il terreno al riciclaggio elettorale di personaggi politicamente scaduti ed alla ricerca di una improbabile “verginità politica”- attraverso l’anacronistica riedizione del “centrosinistra”, esperienza da archiviare senza alcun rimpianto». Furono i due parlamentari, sottolinea Rifondazione, a lanciare la «proposta di Frattura come alternativa a Iorio, benché lo stesso provenisse da Forza Italia e fosse una sorta di figlioccio politico di Iorio. Gli stessi Ruta e Leva fecero poi “carte false” per far passare la proposta. Adesso, sono ancora loro che, divenuti aspramente avversari dell’attuale Presidente, si ripropongono come le levatrici del “cambiamento”. Ma evidentemente, il problema non è – solo – Frattura, ma è quello di rompere un sistema di potere al quale i due appaiono altrettanto organici quanto il loro ex amico».
Nella piattaforma programmatica approvata dal congresso del partito anche la
«ripubblicizzazione di tutti i beni comuni» a cominciare dall’acqua pubblica. Da questo punto di vista l’obiettivo a cui il Prc lavorerà insieme ad altri partiti e movimenti e ai sindacati è la gestione in house delle risorse idriche regionali, «evitando che questo prezioso bene comune diventi oggetto di speculazione da parte delle multinazionali del settore».
Lotta dura, inoltre, ai decreti Minniti-Orlando «con i quali si intende affrontare con strumenti di ordine pubblico e militari il problema della marginalità sociale e il problema, peraltro epocale e di dimensioni geopolitiche, delle migrazioni». Infine, il rilancio del partito che passa «attraverso l’unità della sinistra e dei conflitti, con la necessità di costruire processi unitari “in basso a sinistra”, al di fuori di forme pattizie o di verticismi tra ceti politici». Perciò saranno promosse «forme di mutualismo e di autorganizzazione sociale, che ricostruiscano concretamente relazioni di solidarietà verso e tra gli oppressi, come forma fondamentale di ricostruzione del legame sociale».

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