«Sulla questione migranti l’Italia ha già dato, il Molise ha dato ancora di più».
Con questo slogan Fratelli d’Italia scenderà in piazza martedì 11 luglio.
L’appuntamento è alle 10 in piazza Prefettura a Campobasso.
Il partito di Giorgia Meloni chiama a raccolta non solo tutti i partiti e i movimenti del centrodestra, ma anche tutti gli amministratori locali «che hanno le mani legate dinanzi al fenomeno della immigrazione incontrollata verso le nostre coste».
L’interlocutore principale è l’Ue. «Non sono bastate le innumerevoli tragedie in mare per far comprendere all’Europa – dichiara il portavoce provinciale di FdI-An – che le politiche adottate sino ad ora sono risultate del tutto fallimentari ed hanno avvantaggiato solo gli speculatori delle cooperative che lucrano sulla sorte di queste povere vittime. Non più tardi di ieri (l’altro ieri, ndr), nel mentre la nomenclatura europea si affannava a dire che avrebbe aiutato l’Italia a gestire il fenomeno migratorio, Francia e Spagna dichiaravano la chiusura dei loro porti e l’Austria posizionava blindati alle frontiere».
Quindi la denuncia: «L’Italia è stata lasciata sola ad affrontare un problema così serio, mentre l’Europa si gira dall’altra parte e bussa a denari solo quando pretende che il nostro Paese faccia il suo dovere per finanziare le sue dorate istituzioni. Manifesteremo – annuncia Della Porta – in modo civile e sereno il nostro dissenso, ma altrettanto deciso. In Molise, per venire ai fatti di casa nostra, si riscontra una percentuale di migranti di molto superiore alla media nazionale, ma, come se non bastasse, è in procinto di realizzazione, a San Giuliano di Puglia, un mega Hub da oltre 500 migranti, che sarà una vera bomba ad orologeria per quel territorio».
Sul centro di San Giuliano di Puglia, che sarà realizzato nel villaggio provvisorio che ospitò gli sfollati del tragico terremoto del 2002, l’onorevole di Fratelli d’Italia Cirielli ha depositato un’interrogazione. Il documento, afferma il partito, «giace sulla scrivania del ministro Orlando dal 5 maggio» e non c’è stata risposta.
«Abbiamo suggerito, e continueremo a farlo, di aiutare i popoli in difficoltà sul loro territorio, costruendo ospedali, scuole, insegnando loro a produrre ricchezza dalle loro terre. Abbiamo speso, nel triennio 2015-2017 dieci miliardi di euro per governare un fenomeno mondiale, lasciati da soli a salvare vite e ad accollarci i costi sociali di questa immane tragedia. Così non può continuare.
Se necessario faremo le barricate, fino a quando il problema non sarà risolto. Ovviamente – conclude Della Porta – da un altro governo».

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