Nella sala del dopolavoro ferroviario, tempio storico della sinistra molisana, l’Ulivo 2.0 ha tenuto a battesimo la sua prima assemblea pubblica in una giornata di afa che non ha per nulla scoraggiato la partecipazione.
Al tavolo della presidenza c’erano i rappresentanti di Articolo 1, Sinistra unita, Possibile, Comunisti Italiani, Socialisti in movimento, Italia dei Valori, la minoranza del Pd molisano di Michele Emiliano: l’onorevole Danilo Leva, il sindaco di Larino Vincenzo Notarangelo, il presidente del Consiglio comunale di Campobasso Michele Durante, Nicola Macoretta, Carmine Trematerra, Ivan Perriera, il senatore Roberto Ruta. Il collante che li unisce è mandare a casa Paolo di Laura Frattura, responsabile, a loro dire, di aver tradito il programma del centrosinistra, di aver attuato politiche di destra, ad iniziare dalla sanità, di non essere riuscito a risolvere le numerose vertenze dei lavoratori, solo per ricordare alcune delle criticità che Ulivo 2.0 attribuisce alla responsabilità del Governo Frattura. Sul piano delle alleanze, poi, oppongono un niet ad intese con Rialzati Molise dell’europarlamentare Aldo Patriciello, o con Alternativa Popolare di Alfano, che da qualche mese ha in Molise il suo novello profeta nell’assessore Pierpaolo Nagni.
Nel 2013, quando lo scenario politico molisano era diverso e l’obiettivo era quello di scardinare lo iorismo, la maggior parte di questi esponenti politici plaudì alla ricandidatura di Paolo di Laura Frattura, rimesso in corsa da una sentenza di annullamento delle elezioni. Due di loro giocarono un ruolo determinante. Il primo è il senatore Roberto Ruta, il secondo è l’onorevole Danilo Leva, all’epoca rispettivamente presidente e segretario del Pd molisano. Il senatore Roberto Ruta, andando a ritroso, già nella prima candidatura di Frattura del 2011 aveva intuito che, per battere Michele Iorio, i molisani avrebbero gradito un candidato non marcatamente di sinistra e, quando lo stesso Ruta non era organico al Pd, fu il primo a sdoganare dalle pagine web di Alternativa – un movimento politico di sua creazione – il nome di Paolo di Laura Frattura, allora presidente della Camera di Commercio e in stato di grazia con il centrodestra di Iorio e Vitagliano.
Nel 2013 il Pd di Leva e Ruta mise a segno quello che in gergo calcistico si definisce un “colpo da novanta”, intercettando i voti dell’onorevole Patriciello. Al Tavolo romano del centrodestra, l’europarlamentare dettò il suo “aut aut”: se il candidato del centrodestra non fosse stato Mario Pietracupa, avrebbe fatto venire meno il suo appoggio. La nuova alleanza anti Iorio tra Frattura e Patriciello, politicamente spuria, fu così sancita con il beneplacito dell’intero schieramento di centrosinistra, Leva e Ruta compresi. Filò tutto liscio: Paolo di Laura Frattura vinse, Leva e Ruta furono eletti al Parlamento de plano senza aver bisogno nemmeno dei manifesti elettorali, tanto era il vento in poppa con cui navigava il Pd.
Molte cose sono successe in questi quattro anni, gli equilibri all’interno del Pd molisano sono cambiati, tra Frattura, Leva e Ruta ci sono stati molti momenti di scontro e pochi di incontro, Frattura ha perso pezzi importanti del centrosinistra molisano e ha una maggioranza sempre più risicata in Consiglio regionale. Il punto di non ritorno è stato la richiesta al Pd di procedere alle Primarie di coalizione per la scelta del candidato presidente. L’assemblea del partito, dove Frattura e Fanelli hanno la maggioranza, ha preso tempo rimandando la decisione a settembre, quando dovrà essere valutato l’operato del Governo regionale. Tradotto in “politichese” significa: scordatevi le primarie di coalizione, perché Frattura sarà ricandidato.
Se, dunque, le primarie sembrano essere la conditio sine qua non per la piena e partecipata condivisione dei cittadini, l’Ulivo 2.0 , che fin qui n’è stato strenuo sostenitore, non può sottrarsi a questo strumento di democrazia compiuta per decidere chi sarà il suo candidato presidente.
Nel 2011 e nel 2013 Paolo di Laura Frattura è stato indicato dal Tavolo del centrosinistra molisano e, stando alla posizione dell’Ulivo 2.0, è stata una scelta che nel tempo si rivelata errata. Un monito per Leva, Ruta e gli altri dell’Ulivo 2.0: per non sbagliare un’altra volta, è opportuno che decidano i molisani. Filiberto Nemorino

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