Da molti è stata interpretata come una prova tecnica di disgelo. Ma l’abbraccio tra la ministra Boschi, simbolo del Pd renzista, e l’ex sindaco di Milano Pisapia, candidato a guidare la sinistra alternativa al partito democratico, ha suscitato molte polemiche soprattutto in Mdp. Roberto Speranza, uno dei fondatori di Articolo 1, ha chiaramente detto che quel gesto ha fatto storcere il naso a molti dei suoi. Che il Pd non sia proprio in forma lo dicono gli ultimi sondaggi: oggi si trova al 26,9%, da otto settimane continua a scendere allontanandosi da quella soglia psicologica del 30%. Indebolito dalle amministrative e dalla campagna sullo ius soli, il Pd di Renzi in questi ultimi giorni potrebbe aver abbandonato la logica solitaria. La sfida di correre da solo alle prossime politiche potrebbe rivelarsi – secondo la minoranza del partito – un insuccesso così come lo è stato il referendum costituzionale.
Anche in Molise continua il pressing dei renziani sui ‘dissidenti’ che hanno già aperto il cantiere del nuovo centrosinistra. L’interlocutore privilegiato resta il senatore Roberto Ruta che, pur restando nella minoranza Pd in quota a Emiliano, ha preso le distanze dal governatore Frattura, lanciando l’Ulivo 2.0 e un’altra leadership. Tant’è che continua a tessere la propria ‘strategia’ come dimostra la cena di ‘lavoro’ con gli amici di Mdp Danilo Leva e Francesco Totaro e Ivan Perriera dell’Idv (nella foto) .
Ma da Isernia – dove sabato sera la Federazione ha inaugurato un nuovo corso con un’assemblea pubblica, la prima seguita alle dimissioni dei vertici – segnali di pace vengono lanciati dalla segretaria regionale del Pd che, raccontano i rumors, sarebbe pronta perfino a cedere la propria candidatura ‘blindata’ al Parlamento in cambio di un dietrofront del senatore. Toni pacati e parole concilianti quelle di Micaela Fanelli che manda a dire «agli amici che vogliono costruire un’alternativa a questa amministrazione regionale» di restare insieme. «Non credo – dice la sindaca di Riccia ai fuoriusciti e quelli che dentro il Pd lavorano contro Frattura – ci sia uno spazio per andare da soli. Abbiamo fatto un lavoro di squadra sull’emendamento delle Zes, c’è un testo che ci consente, come Molise (ed eravamo esclusi) di presentare una nostra candidatura, è stata una mia intuizione alla quale Roberto Ruta ha fatto seguito intelligentemente, perché doverci dividerci per delle cose che poi rischiano di essere degli autogol non solo per gli uomini, ma per il territorio. Questo è una regione piccola che ha bisogno di una squadra forte, unita e compatta per chiedere le cose che gli servono fuori e per riuscire a coordinare le propri azioni dentro».
Ma Frattura resta un punto fermo. Sul governatore, la segretaria chiede «un giudizio più sereno e oggettivo a partire dai numeri e dai risultati. Ma questo – ammette – mi rendo conto è piuttosto complicato in un momento in cui la politica ragiona soprattutto di pancia». ppm

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