I Cristiano Popolari sposano l’idea dei Popolari per l’Italia di rafforzare l’area di centro.
Insieme, si renderanno interpreti della realtà sociale regionale e delle attese dei cittadini, mantenendo – assicurano – al centro dell’attenzione i valori della persona, della solidarietà e della libertà.
Molise ancora una volta laboratorio politico, dunque. Soprattutto fra i moderati. «Abbiamo condiviso l’idea dei Popolari per l’Italia – spiega Beniamino Buchicchio, coordinatore dei Cristiani Popolari per il Molise – che solo partendo da questi presupposti, riducendo ed annullando le sperequazioni sociali, è possibile ricostruire una comunità più ricca e più libera. Una pacificazione tra politica e società civile è assolutamente vitale per poter immaginare e progettare il futuro della nostra regione e dell’intera nazione”.
Il coordinatore dei Popolari per l’Italia in Molise (e vicepresidente nazionale) Vincenzo Niro descrive il quadro: «È difficile programmare e progettare la crescita di un territorio, di qualunque dimensione esso sia, se a reggerne le sorti vi sono forze di governo di diversa, se non contrapposta, sensibilità politica e sociale. Cosa che abbiamo potuto constatare nei fatti anche nella nostra esperienza regionale. I valori richiamati dal segretario nazionale Baccini e dal collega Buchicchio, quelli che hanno dato corpo alle strategie dei partiti di ispirazione cristiana e di vocazione liberal-democratica, rappresentano le premesse valoriali mai superate e mai superabili dal correre del tempo, su cui si può e si deve ricostruire un tessuto economico-sociale fondato sui principi dell’economia sociale di mercato, l’unica in grado di conciliare dinamismo economico e solidarietà sociale. Questi sono i temi che abbiamo espressamente dichiarato nel documento con cui abbiamo voluto sancire questa nostra intesa».
La volontà dichiarata dalle due forze politiche che hanno siglato l’intesa, in vista delle regionali e delle politiche, è di rafforzare il centro «per combattere atteggiamenti e condotte politiche poco rispettose dei principi e dei modi di quel pluralismo politico su cui ha trovato felice e solido fondamento la storia democratica del nostro Paese».

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